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Il cinema italiano è in grossa crisi per via delle nuove normative e dei problemi strutturali che si trascinano da anni. Ci interroghiamo sulla situazione attuale e sulle prospettive per il futuro di questo settore artistico.

Conducono per Liberi Oltre Le Illusioni – Agorà, Redazione Cinema: *Laura Allevi* e *Francesco Mauro*
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21 pensiero su “Il Futuro del Cinema Italiano: Una Crisi Senza Via di Uscita? | Redazione Cinema con E. Caruso #finsubito agevolazioni”
  1. quello che ha affissato il cinema italiano sono state le leggi autarchiche e protezionistiche degli anni 70 che fu fatto rendevano quasi impossibile girare in italia alle grandi produzioni americane perché obbligavano l’assunzione di cast e maestranze solo italiani, il cinema italiano diventò grande negli anni 50 e 60 perché grandi autori e registi impararono il mestiere a cinecittà nei set dei colossal. Con quelle leggi si è chiuso un mercato una immane scuola di di fatto una epoca lentamente ma inesorabilmente il cinema si involuto in un sistema di amichettismo fine a se stesso, dove i costi vengono gonfiati in produzione, tanto paga lo stato, e ancora prima che esca in sala se esce chi campa di quel mondo ha già guadagnato. tutti i costi di un film in italia sono falsi!!!!
    e poi il cinema è lo specchio del paese l’italia è un paese in declino e sempre più ignorante e superficiale altri luoghi sono immensamente più vivi basta guardare la corea del sud che pur non avendo una storia cinematografica minimamente paragonabile alla nostra è assai più rilevante nel panorama mondiale.

  2. In realtà in America si cercano gli investitori privati che finanziano i film e solitamente la casa di produzione trova cast ( con un tipo di selezione basato sugli incassi in cui un attore è presente in un film per almeno 6 minuti e quindi si garantisce all' investitore un cast basato su questa classifica, poi un distributore e d eventualmente una banca di investimenti (tipo Capital Bank) che però per finanziare il film devi soddisfare certi parametri (es distribution in Place). Poi le film commission lavorano molto diversamente da quelle italiane…esiste un altro modo per abbassare i costi di produzione come (ad esempio) il tax return che non è altro una percentuale che ti ritorna in base alle maestranze ed ai fondi spesi su quel determinato territorio

  3. Che delusione! Da persona che segue regolamente LO, tutti e tre i canali, poche volte ho visto un argomento trattato in modo così fanfarone, senza fare un minimo di contraddittorio a una persona che portava acqua al suo mulino. Mulino alimentato non si sa per quale motivo da fondi pubblici.
    Pensavo fosse un video sulla qualità scadente del cinema italiano degli ultimi anni, questione che ogni tanto trapela anche da alcuni attori e registi di punta, che, raggiunta una certa fama, non sono obbligati a vivere di prebende dello Stato, e invece è un video solo ed esclusivamente per giustificare un settore che campa di aiuti perchè non è in grado di stare sul mercato.
    Ammetto che mi son fermato a metà video. Non ce la facevo più ad andare avanti.

    Commento però i punti secondo me più inaccettabili che ho sentito:
    – l'ospite per spiegare perchè va finanziato il cinema con soldi pubblici fa un paragone con i mezzi pubblici. Sul serio questa persona ritiene l'utilità del cinema in generale, ma soprattutto di un cinema molto di nicchia, paragonabile al sistema di trasporto pubblico che è parte fondamentale dei servizi erogati alla cittadinanza?
    – su un canale di LO non si può sentire parlare di moltiplicatore 3. Qua siamo ai livelli di Tridico e dintorni. Se una cosa deve essere sovvenzionata vuol dire che non ha moltiplicatore. E' molto semplice. Se avesse veramente un moltiplicatore di 3 avremmo la fila di imprenditori che vorrebbe entrare nel mondo del cinema.
    – fa quasi tenerezza quando l'ospite ci tiene a spiegare che i film americani quando arrivano in Europa essendo film che devono rientrare dell'investimento arrivano con al seguito investimenti per marketing e distribuzione e sono film che guardano a un pubblico un po' più largo. Spiega tutto questo come se fosse un lavoro diverso dal suo e invece caro ospite, io capirò poco di cinema, ma mi sembra che il lavoro di chi fa cinema dovrebbe essere proprio quello. Finanziare un film, pubblicizzarlo, distribuirlo e cercare di portarlo a un mercato più grande possibile.

    E per concludere, basta con sta tiritera dei film piccoli e indipendenti che devono essere aiutati altrimenti avremmo solo filmoni blockbuster e mancherebbe la parte creativa. In America c'è gente come Weinstein (purtroppo ormai più noto per altro) che ha costruito un impero finanziando il cinema indipendente. Christopher Nolan ha iniziato a girare film prodotti indipendentemente ed è diventato comunque il regista di maggior successo degli ultimi anni.

  4. qualche osservazione :
    1 la storia che per 1 euro investito ne ritornano 3,5 per un settore in perdita un po mi fa dubitare.
    2 perche lo stato dovrebbe sussidiare il cinema italiano se improduttivo ? se la finalita è quella culturale allora ci sono tantissimi film a livello mondiale che possono svolgere la stessa funzione , mentre se la finalità è di pubblicizzare l'italia nel mondo sarei curioso di vedere dei dati sull'effettivo ritorno in epoca recente.
    3 le maestranze che hanno bisogno di sussidi possono essere accomunate ad altre settori dove se si perde il lavoro ci si deve inpegnare per trovarne un altro e dubito che i tecnici del settore siano a corto di opportunità , per attori sceneggiatori e registi un po meno.
    4 sulla questione merito, è il mercato che decide chi è meritevole e chi no.

    Grazie per il vostro servizio di approfondimento sul tema.

  5. Basta che non si diano sussidi pubblici alle sale cinema (ai proprietari)…è socialismo puro. Se la gente usa Netflix ci sarà un motivo.

  6. Ma cosa dicono questi due signori?? Senza offesa 😂😂🤦🏻🤦🏻 non vanno al punto, chiamate me sono del settore!! Innanzitutto è necessario che l'audiovisivo fallisca per poi rinascere in meglio e questa operazione possono farla i produttori stessi, i finanziamenti pubblici vanno azzerati altrimenti non se ne esce!! Il cinema per sua natura ha una forte vocazione popolare e di mercato che gli consente di vivere benissimo senza fondi statali, serve solo cambiare direzione perché siamo sul binario sbagliato.

I commenti sono chiusi.

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