Italia U20, Casartelli: “Con la Scozia siamo entrati in campo ragazzi e ne siamo usciti uomini”

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Dopo un primo tempo di sofferenza l’Italia under 20 ha conquistato il primo successo nel Sei Nazioni di categoria battendo la Scozia 22-10 con una bella ripresa. Un match a due facce che da un lato lascia grande soddisfazione, considerando che si tratta della quinta vittoria consecutiva contro gli scozzesi (che non vincono dal 2020 con gli Azzurrini), dall’altro – come racconta Nelson Casartelli, terza linea dell’Italia under 20 e del Rugby Paese – lascia ai ragazzi la consapevolezza di dover ancora migliorare delle cose in vista del Galles, seconda sfida del torneo (venerdì 7 febbraio alle 20.15) che vedrà la squadra di Roberto Santamaria giocare il suo primo incontro casalingo: “All’inizio abbiamo sentito un po’ la pressione: l’esordio, l’essere fuori casa, il nuovo gruppo. Per tanti ragazzi era il primo Sei Nazioni, quindi era anche comprensibile. Una volta tornati negli spogliatoi però ci siamo sbloccati e nel secondo tempo abbiamo fatto le cose che sappiamo fare bene”.

Nelson, che cosa vi siete detti nello spogliatoio?

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“Ci siamo sempre posti un obiettivo: entrare in campo ragazzi e uscirne uomini, quindi non potevamo mollare né abbassare il nostro livello. Anche il modo in cui abbiamo difeso a tempo scaduto, non concedendo alla Scozia la meta, fa capire quanto noi volessimo raggiungere quell’obiettivo. Sicuramente ci sono delle cose da migliorare e che col Galles dovremo fare meglio, ma bisogna considerare, come detto, anche la tensione della prima partita. Magari abbiamo fatto delle cose con un po’ di foga, come la scelta di piazzare alla fine quando potevamo andare in touche per cercare il bonus, ma volevamo prenderci subito quei punti per chiudere la partita e vincere, e alla fine ci siamo riusciti. Nelle prossime partite sicuramente sapremo gestire meglio queste situazioni”.

A Treviso arriva un Galles reduce da una brutta sconfitta (63-19 contro la Francia), come si approccia un match contro una “belva ferita”?

“Sono le partite più pericolose, perché sai che di fronte avrai una squadra che vorrà dimostrare di non essere quella che si è vista in Francia. Verranno a Treviso con il coltello fra i denti, ma noi li aspetteremo e saremo pronti. Il nostro obiettivo è lo stesso che ci siamo posti per la partita con la Scozia: entrare in campo come ragazzi e uscire dal campo come uomini, più uniti di prima, senza mollare mai e giocando tutti gli 80 minuti come sappiamo fare”.

Avete iniziato a studiare il Galles? Quali sono le cose su cui avete posto maggiore attenzione?

“Il Galles è una squadra che punta molto sul workrate, sul lavoro: è in grado di passare tanto tempo nella metà campo avversaria e sa mettere pressione in ruck. Inoltre, i gallesi hanno due ali molto forti che possono innescare. Dall’altro lato, sappiamo che anche noi possiamo mettere loro pressione nel punto d’incontro, una cosa che sappiamo fare molto bene, e credo che la nostra difesa possa competere con il loro attacco. Dobbiamo fare le cose per bene, chiaramente, ma siamo fiduciosi”.

Contro la Scozia i trequarti hanno fatto la differenza, mentre la mischia è andata un po’ a fasi alterne, come mai?

“Non abbiamo lavorato tutti e 8 insieme e abbiamo avuto problemi nell’ingaggio, abbiamo preso anche dei calci per questo. Questo ha pesato molto e ci stiamo lavorando tantissimo, anche con il Benetton con cui stiamo facendo degli allenamenti. Dobbiamo mettere pressione al momento giusto, subito dopo l’ingaggio, e soprattutto lavorare sempre tutti e 8 insieme. È l’obiettivo principale che ci siamo posti a livello tecnico verso la partita con il Galles”.

Farete degli allenamenti congiunti con il Benetton, così come li avevate fatti con la Nazionale Seniores, quanto vi stanno aiutando?

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“Tantissimo. Con i ragazzi del Benetton rimasti a Treviso faremo sia un lavoro collettivo sia di reparto, sono momenti molto utili perché permettono di confrontarsi con giocatori esperti che disputano ogni settimana tornei di alto livello. Ci danno consigli, ci aiutano a crescere e a capire cosa possiamo migliorare. Durante gli allenamenti con l’Italia Seniores mi sono trovato particolarmente bene con Manuel Zuliani: abbiamo lo stesso ruolo e per me è un riferimento, mi piace il modo in cui utilizza le sue caratteristiche, il modo in cui corre, placca, mette le mani”.



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