L’Italia e l’Africa: una cooperazione sempre più strategica per il futuro

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AgenPress. Il recente convegno organizzato da Forza Italia presso l’Ufficio italiano del Parlamento Europeo ha posto l’Africa al centro dell’agenda politica italiana.Un continente destinato a crescere rapidamente nei prossimi decenni, con una popolazione che potrebbe raggiungere i 2,5 miliardi di abitanti entro il 2050. Questa crescita demografica rappresenta non solo una grande sfida, ma anche una straordinaria opportunità per l’Italia.

Durante l’evento, il Ministro degli Esteri e Vicepremier Antonio Tajani ha ribadito l’importanza strategica dell’Africa per l’Italia, proponendo una cooperazione che vada oltre la sicurezza, includendo settori cruciali come l’economia, la sanità e le infrastrutture. La visione del governo italiano ha sollevato importanti riflessioni anche tra gli esperti del settore, tra cui il Prof. Foad Aodi, che ha partecipato al convegno come osservatore e analista.

Un impegno concreto per il futuro dell’Africa

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Foad Aodi, leader di AMSI (Associazione Medici di Origine Straniera in Italia), UMEM (Unione Medica Euromediterranea), Co-mai (Comunità del Mondo Arabo in Italia) e del Movimento Internazionale UNITI PER UNIRE, nonché Direttore dell’Agenzia Britannica Internazionale Senza Confini (AISC), membro del Registro Esperti FNOMCEO, e docente dell’Università di Tor Vergata, ha sottolineato l’importanza di tradurre le dichiarazioni in azioni concrete. “L’Italia ha il potenziale per essere un partner strategico per l’Africa, ma è fondamentale che la cooperazione si traduca in interventi tangibili. Non basta solo l’interesse dichiarato: dobbiamo rispondere alle sfide del continente con soluzioni reali, a partire dal settore sanitario,” ha dichiarato Aodi, ricordando come la crisi sanitaria in Africa necessiti di interventi urgenti, a cominciare dal potenziamento della produzione locale di vaccini.

“Secondo le ultime statistiche, la fuga di professionisti sanitari dall’Africa verso i Paesi più ricchi è aumentata del 42% negli ultimi cinque anni, un dato preoccupante che contribuisce al grave gap sanitario. Questo esodo non può essere ignorato, e l’Italia deve impegnarsi a favorire la formazione e l’aggiornamento dei professionisti locali per arginare questo flusso,” ha aggiunto Aodi.

Innovazione e tecnologia al servizio dello sviluppo

Aodi ha poi posto l’accento sull’importanza di un altro pilastro della cooperazione: l’innovazione tecnologica. “Il progetto della fibra ottica che collegherà l’Italia all’Africa è un passo nella giusta direzione. Le infrastrutture digitali sono cruciali per rafforzare i legami tra i due continenti, aprendo nuove opportunità di crescita economica e sociale,” ha continuato Aodi, riferendosi al cavo sottomarino che collegherà città italiane come Mazara del Vallo e Genova con i Paesi africani.

Una cooperazione basata sul rispetto reciproco

Nel suo intervento, Aodi ha ribadito anche l’importanza di un modello di cooperazione rispettoso e non predatorio. “L’Italia ha costruito negli anni un rapporto basato sul rispetto e sulla collaborazione, lontano dalle logiche di sfruttamento. Questo è il tipo di cooperazione che dobbiamo continuare a promuovere, affinché l’Africa non veda l’Italia come un attore esterno, ma come un vero partner per lo sviluppo reciproco,” ha affermato Aodi.

Riflessioni sul futuro della cooperazione italo-africana

“Il Ministro Tajani ha ragione nel dire che l’Africa è una priorità strategica, ma ora è il momento di passare dalle parole ai fatti. Solo con un impegno continuo e mirato, l’Italia potrà giocare un ruolo da protagonista nel sostegno allo sviluppo dell’Africa e nella costruzione di un futuro condiviso,” ha concluso Aodi.

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Il Manifesto per l’Africa: un impegno congiunto

In aggiunta, il Prof. Foad Aodi ha sottolineato l’importanza del continuo dialogo tra le parti coinvolte, ringraziando il Vicepremier Tajani per le sue parole finalizzate a intensificare il rapporto di cooperazione con l’Africa. Durante la conferenza stampa, Aodi ha partecipato in diverse vesti: sia come esperto in salute globale e Presidente di AMSI e UMEM, sia come Direttore responsabile dell’Agenzia Omnia Press di Roma, Lazio e Sud Italia, sia come rappresentante delle associazioni di cui è leader.

“Sicuramente apprezziamo queste parole del vicepremier e speriamo che vengano concretizzate in azioni continue per arricchire un continente come l’Africa, che è ricco di talenti, risorse naturali e conoscenze, ma che tuttavia soffre di povertà economica. Trovare una sintesi tra l’Europa, l’Occidente e l’Africa arricchirà entrambi i continenti,” ha affermato Aodi.

Le proposte per il futuro dell’Africa

Aodi ha evidenziato la necessità di investire nei professionisti della sanità, nell’ambiente e nell’educazione. Inoltre, ha ricordato come, negli ultimi cinque anni, la fuga di professionisti sanitari sia aumentata del 42%, con una significativa perdita di risorse umane. “Investire nella formazione, nella produzione locale di vaccini, e nel rafforzamento delle infrastrutture sanitarie locali è fondamentale,” ha aggiunto.

In particolare, Aodi ha sottolineato la necessità di un Piano Mattei per la Sanità, per affrontare le malattie infettive, come l’AIDS, che continuano a rappresentare una minaccia significativa, e per migliorare la formazione dei professionisti sanitari. “L’incremento delle malattie infettive post-pandemia è aumentato in modo preoccupante, con un aumento del 42%. La formazione e il rafforzamento delle infrastrutture locali sono essenziali per combattere queste malattie,” ha aggiunto Aodi.

Conclusioni: Un Manifesto per il Futuro dell’Africa

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Le nostre associazioni e i nostri organi di informazione continuano a lavorare insieme per creare un Manifesto che delinei dieci punti chiave per un futuro di cooperazione solida con l’Africa. “Con l’aiuto di esperti, politici, ambasciatori e istituzioni, il nostro obiettivo è promuovere una cooperazione autentica e duratura, che permetta a entrambi i continenti di crescere insieme,” ha concluso Aodi.

Riepilogo proposte AMSI-UMEM-CO-MAI-AISC-UNITI PER UNIRE dieci punti per un futuro di cooperazione con l’Africa.

Ci sono 350 milioni di persone in 44 Paesi con conflitti; affrontare le sfide politiche ed economiche in tutta l’Africa.

– Investimenti in scuole, università, impianti sportivi e accesso a internet per promuovere l’educazione.

– Difendere i diritti delle donne e delle bambine, e aumentare la formazione e l’aggiornamento professionale.

– Creare un Piano Mattei per la Sanità, affrontando le malattie infettive e aumentando la produzione locale di vaccini.

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– Investire nella formazione dei professionisti sanitari in loco per evitare la fuga dei talenti.

– Investire in intelligenza artificiale, innovazioni tecnologiche e politiche per lo sviluppo in Africa.

– Far rientrare gli intellettuali africani in patria, separando l’immigrazione regolare da quella qualificata.

– Combattere la discriminazione razziale, che negli ultimi cinque anni è aumentata del 32%.

– Promuovere l’uso della telemedicina per rispondere alle necessità sanitarie, e incentivare gemellaggi tra università africane e europee.



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