A Roma sul fronte dei flussi turistici, nonostante il Giubileo in corso, ci si attende un 2025 pressapoco in linea con il 2024 quando si sono registrati 22 mila arrivi e 51,4 milioni di presenze.
L’auspicio, invece, e’ che il ritorno d’immagine dell’Anno Santo porti a un incremento a doppia cifra percentuale nel 2026: il termine di paragone e’ il 2001, anno successivo al Giubileo del 2000, quando il settore registro’ un +17 per cento rispetto all’anno precedente. Di questo, ma anche di soluzioni per migliorare la qualita’ dell’offerta, si e’ discusso oggi alla 21ma edizione dell’Albergatore Day, organizzata da Federalberghi Roma, al Palazzo dei Congressi.
“Questo e’ un anno anomalo: ci saranno tantissime persone ma con modalita’ diverse di fruizione della citta’, prevalentemente religiose. Ci saranno piu’ pellegrini e, come avviene normalmente in questi casi, ci saranno un po’ meno turisti tradizionali, anche se per fortuna abbiamo segnali di una presenza fortemente significativa”, ha spiegato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. “Com’e’ sempre stato, questi flussi oltre ad assicurare una continuita’ con i dati dello scorso anno, consentiranno nell’anno successivo, nel 2026 quindi, di avere un grandissimo ritorno, come sempre accade, perche’ quest’anno Roma si mette in mostra con il meglio di se”, ha aggiunto il sindaco.
Intanto a oggi, le prime rilevazioni, riferiscono di un milione di pellegrini arrivati in citta’ in un mese. Ma per il futuro, per stimare il ritorno economico del Giubileo nel settore alberghiero, si guarda gia’ al 2026 facendo un paragone con l’ultimo evento della stessa portata, il Giubileo del 2000. “A chi mi chiede come sara’ l’anno del Giubileo rispondo che spero di mantenere nel 2025 i numeri del 2024 perche’ se penso a quello che e’ successo nel 2001 con un +17 per cento, allora dico lavoriamo guardando al 2026. Con 200 cantieri che andranno a chiudere, e con altri interventi in programma in citta’, e le immagini di Roma che andranno in giro per il mondo, cambiera’ il turismo della citta’ per i prossimi dieci anni”, ha sottolineato il presidente di Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli. In ogni caso, anche se “il 2024 e’ stato un anno straordinario, non ci accontentiamo”, ha sottolineato Roscioli, ricordando che nel periodo della pandemia hanno chiuso 1.200 hotel a Roma, di questi 250 non hanno piu’ riaperto. E tra i 250, anche la maggior parte e’ stata ceduta e destinata per lo piu’ ad altre attivita’, si contano ancora 60 hotel serrati e abbandonati.
Nonostante questo la composizione dell’offerta alberghiera in citta’ sta cambiando: “Stiamo assistendo a un raddoppio degli alberghi 5 stelle a Roma, questo significa che i 4 e 3 stelle si devono adeguare, questo significa che si muovono investimenti ma anche che serve il capitale umano”, ha precisato il presidente di Federalberghi Roma. E allo stesso modo, secondo la Confcommercio locale, si stanno modificando anche le necessita’ di infrastrutturazione della citta’: “Abbiamo apprezzato il lavoro di ristrutturazione della rete fatto in questi due anni, ma va aperto un tavolo per rivedere la rete del trasporto pubblico romano, soprattutto nel centro di Roma” – ha detto il direttore di Confcommercio Roma Romolo Guasco -. L’attuale piano (Pums, ndr) risale alla giunta Raggi ed e’ stato ratificato da questa giunta, ma nel frattempo la citta’ e’ cambiata e anche le esigenze di mobilita’”.
Altro punto, prioritario sia per la categoria alberghiera che per l’amministrazione comunale, e’ la regolamentazione delle strutture extralberghiere. A Roma ce ne sono 34 mila strutture, per un totale di oltre 120 mila posti letto. “E’ un settore importante per l’accoglienza – ha spiegato il sindaco Gualtieri – ma deve anche essere regolato per evitare fenomeni come l’eccesso di concentrazione, soprattutto al centro della citta’. Chiediamo al governo gli strumenti per regolare questo settore ma nel frattempo andiamo anche avanti nel contrasto all’abusivismo”. E proprio stamattina in tre rioni del centro storico della Capitale sono partite le rimozioni delle key box – le scatoline con lucchetto in cui vengono stipate le chiavi della casa vacanza – a cura della polizia locale. Oltre al tema del decoro pubblico, infatti, secondo l’assessore al Turismo di Roma, Alessandro Onorato, c’e’ una questione di economia territoriale: “Le aspettative di ieri rischiano di essere la delusione di oggi, perche’ si rischia di fare il 50 per cento. Credo nel mercato e nella concorrenza ma questo approccio del governo Meloni, che viene dal passato, e permette una apertura indiscriminata delle case vacanza portera’ a una contrazione dei prezzi e quindi ad abbassare la qualita’. C’e’ troppa offerta e non c’e’ una domanda in grado di soddisfarla”.
Agenzia Nova
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