Nuovi Cash Collect con Airbag

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Lunedì 27 gennaio Unicredit bank ha quotato sull’Mtf SeDeX di Borsa italiana otto nuove serie di certificati Airbag Cash Collect su altrettanti panieri «Worst of», di cui sei composti ognuno da tre o quattro titoli italiani e/o esteri e due da un poker di indici azionari. La struttura associa alla tradizionale proprietà dei Cash Collect di generare dei rendimenti periodici di tipo cedolare, un meccanismo automatico di protezione del capitale, l’Airbag appunto, che tende ad ammortizzare l’impatto sul rimborso finale di uno scenario eventualmente negativo anche molto esteso.

Come detto, questi prodotti prospettano innanzitutto il pagamento di un premio periodico prefissato, in questo caso di tipo condizionato: nello specifico, con cadenza mensile, partendo già dal prossimo 27 febbraio, ogni certificato di questa serie pagherà un importo addizionale di ammontare compreso tra lo 0,55% e l’1,20% lordo del valore nominale, a patto che i rispettivi sottostanti rispettino tutti un limite massimo di perdita del 35%, 40% o 45% a seconda dello strumento. Più precisamente, se in corrispondenza di una data di valutazione mensile nessuno dei titoli o indici in gioco chiuderà a un livello inferiore al 65%, 60% o 55% del rispettivo valore iniziale, il premio di competenza sarà corrisposto, mentre in caso contrario lo stesso premio sarà accantonato per essere poi eventualmente recuperato alla prima occasione utile, sempre al rispetto della condizione di pagamento (effetto memoria).

A partire dalla fine del primo quadrimestre (22 maggio 2025), all’opzione di pagamento del premio mensile si affiancherà anche un’opzione Autocallable, che determinerà cioè l’esercizio automatico dello strumento quanto tutti i sottostanti in gioco dovessero rispettare il cosiddetto «livello di rimborso anticipato», che a sua volta potrà beneficiare del cosiddetto meccanismo «Step Down», in virtù del quale la soglia limite che dovrà essere rispettata diminuirà progressivamente nel corso dell’investimento. Più precisamente, il «livello di rimborso anticipato» partirà da un valore iniziale pari al 100% dello strike, per poi diminuire di un punto al mese fino ad arrivare eventualmente al 70% dello strike nell’ultima data di valutazione utile, prevista per il 18 novembre 2027. Se in corrispondenza di una data di valutazione mensile tutte le componenti di un paniere rispetteranno la soglia limite decrescente, il certificato sarà liquidato anticipatamente al suo prezzo di emissione (100 euro), maggiorato del premio mensile di competenza e dei premi eventualmente non incassati nelle occasioni precedenti.

A scadenza, quindi in caso di mancato esercizio anticipato, potranno infine verificarsi due scenari alternativi: a) se alla data di valutazione finale (16 dicembre 2027) nessuno dei titoli o indici di un paniere chiuderà a un livello inferiore alla barriera, posta sempre al 65%, 60% o 55% del rispettivo valore iniziale a seconda dello strumento, il certificato sarà liquidato al suo prezzo di emissione (100 euro), maggiorato dell’ultimo premio di competenza e di quelli eventualmente non incassati nelle date di valutazione precedenti; b) se almeno uno dei sottostanti in gioco chiuderà invece con una perdita finale superiore al 35%, 40% o 45%, ecco che entrerà in gioco l’effetto Airbag. Solitamente, in questo scenario i Cash Collect finirebbero per pagare un importo in linea con la performance finale del titolo peggiore, cioè di quello che avrà registrato la perdita più ampia, ma in questo caso l’effetto Airbag introduce un importante ammortizzatore che riduce in modo netto l’impatto dello scenario negativo. Concretamente, la perdita del certificato non sarà più calcolata sullo strike, ma proprio sulla barriera. Per esempio, un certificato che avesse una barriera posta al 60% del valore iniziale del sottostante «Worst of» e che vedesse l’asset peggiore del paniere perdere il 50%, garantirà comunque un rimborso pari all’83,33% del valore nominale, dato dal rapporto tra il valore finale del sottostante (50%*strike) e appunto la barriera (60%*strike), per una perdita finale limitata al 16,66%. (riproduzione riservata)



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