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Venerdì 14 febbraio 2025 | dalle 9:30 alle 13:30
Casa BCC Basilicata | P.zza Vittime sul Lavoro, 2 Potenza

L’incontro sarà fruibile anche da remoto, sulla piattaforma Zoom
Per partecipare occorre registrarsi preventivamente al seguente link:
https://us06web.zoom.us/meeting/register/R3HwS4AVQhWsn8Y9Px2_kQ

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Cosa accade quando la sperimentazione e il teatro si incontrano nel contesto carcerario? Venerdì 14 febbraio, presso Casa BCC Basilicata – Banca di Credito Cooperativo – a Potenza (dalle 9:30 alle 13:30), si terrà l’incontro di presentazione dei risultati del progetto IN_OUT. Libertà Aumentata, rassegna di teatro-danza dedicata ai detenuti e all’uso delle nuove tecnologie, a cura di Compagnia Teatrale Petra che fonde due progettualità: IN&OUT, finanziato dal Bando TOCC – Transizione Digitale Organismi Culturali e Creativi dei Ministeri della Cultura e dello Sviluppo Economico e Teatro oltre i Limiti, finanziato da 8×1000 dell’Unione delle Chiese Metodiste e Valdese, con il contributo del Fondo Etico BCC Basilicata e del Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo.

 

L’iniziativa è stata realizzata dalla Compagnia Teatrale Petra in collaborazione con la Casa Circondariale di Potenza, in sinergia con il Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria per la Puglia e la Basilicata. Dalla Casa Circondariale di Potenza – dove da un decennio la Compagnia Teatrale  porta il proprio linguaggio artistico – l’offerta si è ampliata ad altri istituti di pena di Puglia e Basilicata, sperimentando l’utilizzo dei media, della realtà aumentata e dei virtual tour per superare il “limite” della condizione detentiva favorendone una nuova visione: da luogo di vergogna a luogo di cultura, con l’obiettivo di sviluppare progetti culturali, di educazione e formazione. Un’occasione di cambiamento, un modo nuovo di relazionarsi per i detenuti-attori in un luogo capace di includere, promuovere e valorizzare le differenze.

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«Siamo molto felici di presentare i risultati di IN_OUT – Libertà Aumentata, progetto nato dall’evoluzione di un dialogo lungo 12 anni con il sistema carcerario – dichiara Antonella Iallorenzi, direttrice artistica di Petra – in particolare con le Case Circondariali di Potenza e Matera, e recentemente estesa anche alla Puglia. Grazie al bando TOCC del Ministero della Cultura, la compagnia ha integrato il tema della transizione digitale nelle carceri, portando contenuti multimediali e visori per ampliare le possibilità di fruizione artistica per i detenuti. Il 14 febbraio, sarà possibile scoprire i risultati di questo progetto innovativo che unisce carcere, arte digitale e comunità, sia in presenza che online. IN_OUT – Libertà Aumentata segna l’inizio di un percorso che mira a rendere il digitale una parte integrante della vita culturale degli istituti penitenziari, offrendo nuove prospettive artistiche a chi vive in regime di restrizione».

 

L’evento vuole essere dunque un’importante occasione per condividere gli esiti del percorso laboratoriale dopo mesi intensi di lavoro, un modo per analizzare collettivamente il modello sperimentale applicato e la risposta fattiva dei partecipanti.

«Il teatro in carcere è apprendimento e coinvolgimento non solo di docenti, educatori, ma anche di tutto il personale. La relazione che si viene ad instaurare tra il regista e le persone in regime di detenzione è significativa sul piano della fiducia reciproca, del legame che si crea in un percorso condiviso –  ha dichiarato il Direttore dott. Paolo Pastena –  altrettanto importante è instaurare un rapporto di fiducia con la nostra amministrazione. Il teatro non è solo attività di svago, ma svolge un importante valore terapeutico, agisce nel profondo e implica un percorso di consapevolezza che è individuale e collettivo allo stesso tempo. In questo senso deve essere considerato un valore l’esperienza teatrale».

A moderare l’incontro del 14 febbraio sarà Ornella Rosato di Theatron 2.0 e interverranno numerosi partner del progetto ed esperti del settore: Antonella Iallorenzi (direttrice artistica della Compagnia Teatrale Petra) Simone Arcagni (Professore di Media e Cultura Digitali – Università IULM di Palermo, curatore dei contenuti multimediali di IN_OUT e consulente per RAI Cinema VR), Antonello Faretta (Regista di Noeltan arts), Rita Orlando (Responsabile della programmazione e del networking di Fondazione Matera-Basilicata 2019), il Provveditore Regionale  Dott. Carlo Berdini, il Dott. Giuseppe Di Bari Area Detenuti e trattamento Provveditorato, il   Paolo Pastena (Direttore della Casa Circondariale di Potenza), Giuseppe Palo (Funzionario di Staff del Provveditore), un Funzionario giuridico pedagogico della Casa Circondariale,  Marilena Divincenzo (Referente dell’Associazione Antigone in Basilicata), Matteo Maffesanti (regista dell’output digitale finale del progetto), Irene Morlino (Ordine Regionale degli Assistenti Sociali della Basilicata).

Il confronto sarà poi arricchito dalla presentazione del libro Altrimenti il carcere resta carcere. Teatro Oltre i Limiti Compagnia teatrale Petra, edito Bulzoni, alla presenza degli autori Ornella Rosato e Alessandro Toppi e di alcuni degli autori dei contributi presenti nel testo (dalle 12:30 alle 13:30). Il volume nasce dalla volontà di testimoniare il progetto Teatro Oltre i Limiti, l’attività laboratoriale  di teatro danza svolta dalla Compagnia Teatrale Petra presso la Casa Circondariale A. Santoro di Potenza, che i due autori hanno osservato nel corso di un processo di monitoraggio durato due anni. Obiettivo della ricerca è offrire una panoramica sul sistema detentivo italiano e una riflessione sull’utilizzo dei linguaggi e delle pratiche performative quali attività trattamentali.

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Altrimenti il carcere resta carcere. Teatro Oltre i Limiti Compagnia Teatrale Petra si compone dei contributi di studiose/i, artiste/i, partner che hanno attraversato questi intensi anni di attività: Guido Di Palma, Alessandro Pontremoli, Maria Chiara Provenzano, Valeria Ottolenghi, Manfredi Perego, Annamaria Ajmone, Alessandra Maltempo, Massimo Lovisco, Francesco Scaringi. Ma raccoglie anche le testimonianze di funzionari e funzionarie, di chi lavora, vive, progetta il carcere.

 

IN_OUT. LIBERTÀ AUMENTATA

 

Il progetto è prodotto dalla Compagnia Teatrale Petra, in collaborazione con Provveditorato di Puglia e Basilicata e la Casa Circondariale di Potenza “Antonio Santoro”; in partenariato con l’Ordine Regionale degli Assistenti Sociali di Basilicata, il Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere, Ateneo Musica Basilicata, Associazione Culturale L’Albero, Associazione Culturale Multietnica; con il sostegno di Rai Cinema, Fondazione Potenza Futura, Noeltan Arts, Agenzia Regionale del Turismo PUGLIA PROMOZIONE, Novalab srls; con il patrocinio della Consigliera di Parità _ Provincia di Potenza; media partner La Nuova TV.

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

 

Per ulteriori informazioni:

info@compagniateatralepetra.com | www.compagniateatralepetra.com
+39 328 7245860

 

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CALCIO Saverio Sticchi Damiani “Con la cessione di Dorgu si creano le basi per il futuro del Lecce” A conclusione della sessione di calcio mercato in cui per il Lecce si è registrata la cessione più lucrosa della sua ormai centenaria storia la società ha indetto una conferenza stampa nel corso della quale ha preo la parola prima di il presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani, ed anche per lui nel corso degli ultimi giorni, per la precisione a Parma, dobbiamo registrare un primato storico: Sticchi Damiani ha infatti superato per vittorie conquiste nel massimo campionato italiano, dopo quella di parta sono 31, sia Mario Moroni (30) che Franco Jurlano (29). “Volevo fare il punto sullo stato di salute del club, parlando soprattutto di numeri, debiti, verità. Chiedetemi pure tutto su qualsiasi cosa non sono chiaro, la nostra trasparenza è massima. C’è quest’idea che si dà un messaggio e se ne cela un altro, cosa sbagliatissima. C’è con me Tamborrino del collegio sindacale che potrà riprendermi se dico qualche inesattezza. Parto dall’aspetto economico, per chi vede il calcio in modo più romantico, cosa alla quale tengo tantissimo, ci sarà anche lo spazio in coda. Partiamo dall’operazione Dorgu che ha i caratteri della straordinarietà. E’ la nostra cessione record ed avviene nel nostro momento di grandissima salute economica. Qualcuno ha voluto parlare di criticità, che ci sono state ma in passato con il Covid sul cui risanamento tornerò dopo. Non era un’operazione prevista, non è stata fatta per colmare criticità del passato. Ci porta ricchezza sotto tutti i punti di vista e possibilità di fare investimenti tecnici e strutturali. Più volte abbiamo detto che Dorgu non sarebbe partito a gennaio, ed ora spiego perché è accaduto il contrario. Poi è arrivato il Manchester United, che si è fatto sentire con noi e con l’entourage del ragazzo ricevendo da noi una risposta ufficiale che vi lascio qui, in cui dicevamo che non avevamo intenzione di lasciar partire Dorgu a gennaio. E non parlando di cifre, non chiedendo rilanci. Questo, anziché stoppare lo United, ha sortito l’effetto opposto. Il Manchester ha così insistito, noi abbiamo chiesto più volte di rinviare il tutto in estate, promettendo anche al giovane che non avrebbe perso l’opportunità. Anche per noi era uno step storico, solo volevamo farlo a luglio. Gli inglesi ci hanno comunicato la loro volontà, del club e del suo allenatore, di immediatezza. C’è stato un aut-aut, o adesso o mai più, dando questo messaggio anche allo stesso calciatore. Dorgu non si può giudicare, hai 20 anni e ti arriva il Manchester United con un’offerta del genere. L’insieme di questo fattori ci ha portato a pensare che dalla coerenza saremmo passati ad un impuntarsi stupido. Ora parliamo del reinvestimento delle risorse. C’è preoccupazione che quest’introito vada ad un precedente risanamento frutto della retrocessione in B sommata ai due anni cadetti di Covid i quali ci hanno portato un -27. Calcio e Finanza ha fatto un articolo su un documento ufficiale, ma lo ha fatto nei giorni dell’addio di Dorgu. Questo per dire che il ripianamento del -27 sarebbe arrivato a prescindere dall’ultimo acquisto tramite tre plus di bilancio di fila. Quindi gli introiti di Dorgu vanno al di là del ripianamento. Si è parlato di debiti, che io ho detto siano stati azzerati. Ed è una grande verità. Ci sono delle passività che vanno a bilancio, come la svalutazione dei calciatori, che però non sono soldi che devi a qualcuno. Semplicemente influiscono su quel -27 che ripiani con tre bilanci positivi di fila, come stiamo facendo a prescindere dalla plusvalenza di Dorgu. Ora, questo non vuol dire che il giorno dopo aver ceduto Dorgu buttiamo 30 milioni sul mercato, non è così che fa il Lecce. Noi dobbiamo continuare a prendere giocatori a 2 per formarli, andando ovviamente ad accrescere l’aspetto delle possibilità. Un altro aspetto: nessuno dei soci ha mai preso 1 euro. Abbiamo investito 26 milioni per la nostra scalata, cosa che ha fatto anche il Napoli investendo e poi dando sostenibilità ad una società strutturata. E’ così che un certo tipo di società fanno calcio. Noi abbiamo fatto un regalo al territorio, investendo soldi privati che qui non è facile reperire. Le aziende locali come sponsor tramite Confindustria sono riuscite a sommare 27mila euro, quest’anno la Camera di Commercio ha provato a fare lo stesso per acquistare uno skybox da 50mila euro tramite aziende locali e non ci è riuscita. Noi invece abbiamo investito 26 milioni nel Lecce, facendo una scalata che non era scontata. C’è chi ha speso 70 milioni ed è ancora in C. Sostenibilità non vuol dire che non si investe, ma che si generano ricavi reinvestiti”. Il tifoso non c’entra nulla, perché girano numeri a casaccio. Ad esempio sugli innesti. Parliamo di cifre reali che entrano nel club, per Pongracic sono entrati 10 milioni e per Gendrey poco più di 6. Si riduce di parecchio. Grazie al lavoro dei direttori abbiamo fatto cessioni importanti, incassando escluso Dorgu 40 milioni effettivi, spendendone 42. Però io so che quei 42 diventeranno 200. Il tifoso sbaglia perché ha numeri sbagliati, c’è chi dice che ci mettiamo i soldi in tasca. Affrontiamo questo tema, perché ai tempi di Semeraro si ruppe tutto dicendo che se li intascavano anche se avevano in realtà perso 100 milioni. Il tifoso può stare tranquillo, i soldi di Dorgu verranno reinvestiti. E’ un tema che verrà sgomberato. Abbiamo fatto un accordo con l’Ordine dei commercialisti e metteremo a disposizione un professionista per ogni curiosità che i tifosi possano avere. Dorgu verrà pagato in 5 anni, perché anche i grandi club come il Manchester United chiede le rateizzazioni. Quindi noi ora ci troviamo a giocare un campionato sudatissimo, è una bella stagione, sono carico in questo momento storico. Dobbiamo stare tutti uniti, guardare a Parma quanto abbiano inciso i tifosi”. Io credo che sul mercato le abbiamo provate tutte. Io credo che abbiamo fatto un mercato da Lecce, spendendo 2 milioni per giocatori validi. Magari se lo stesso giocatore viene pagato 8 il tifoso è contento. Pensate a Pierotti, lo scorso anno si diceva non avessimo fatto abbastanza perché avevamo acquistato lui a 1,2 milioni. Se oggi me lo chiedono a 8 milioni io non lo do, quindi credo che per quelle che sono le nostre possibilità e caratteristiche il Lecce provi sempre a fare il massimo. Ovviamente siamo in piena regola anche con i rapporti con il fisco. Sui costi delle cessioni sono tanti gli aspetti ad influire ed è giusto parlarne. Prendiamo ad esempio Gendrey, perché giocatori così li puoi avere a zero come fatto da noi se poi fai degli accordi come riconoscere percentuali future al club che te lo cede ma anche agli intermediari che possono aver favorito la trattativa. Sono tanti gli aspetti da prendere in considerazione. Poi non dimentichiamo che ci troviamo in una Serie A complicatissima, con di fronte club che investono cifre importanti come Como, Parma e non solo. Non dimentichiamo che si è parlato tanto di fair play finanziario, un tetto che noi ci siamo auto imposti perché è importante per stare in salute come club. Siamo stati criticati perché parliamo del centro sportivo magari dopo una sconfitta. Non dobbiamo farci trascinare dal risultato del momento, un club come il nostro deve convivere con la sconfitta. Non dobbiamo fermarci all’oggi, serve visione a lungo termine. Non so perché il centro sportivo sia stato preso in antipatia da alcuni, io non mi stancherò mai di sottolineare invece l’importanza di alcune cose perché sono sintomo di salute e lungimiranza. Il centro sportivo ti porta meno infortuni, quindi punti. E’ importante e non dobbiamo farci prendere troppo dalle difficoltà del momento”.