Stretta Ue sull’e-commerce low cost: più controlli e basta esenzione dei dazi

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di
Francesca Basso

L’anno scorso 12 milioni di pacchi al giorno di spedizioni di basso valore, ovvero merci di valore non superiore a 150 euro, sono entratiin Ue: «Rischio contraffazione e sicurezza». Il dito è puntato contro Temu e Shein ma anche Amazon Marketplace

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La presidente della Commissione europea von der Leyen lo aveva spiegato bene martedì alla Conferenza degli ambasciatori dell’Ue: da un lato è necessario «riequilibrare il rapporto» con Pechino per difendere gli interessi economici e di sicurezza ma dall’altro «c’è anche spazio per impegnarci in modo costruttivo con la Cina e trovare soluzioni nel nostro reciproco interesse». Ieri è prevalso il primo aspetto. La Commissione ha annunciato un pacchetto di azioni per arginare i rischi legati alle importazioni di basso valore vendute tramite rivenditori online extra-Ue e piattaforme che ospitano commercianti non europei. Non vengono fatti nomi ma il dito è puntato contro le cinesi Temu, Shein e anche Amazon Marketplace.

Le spedizioni

I numeri sono rivelatori del fenomeno: l’anno scorso, circa 4,6 miliardi di spedizioni di basso valore, ovvero merci di valore non superiore a 150 euro sono entrate nel mercato dell’Ue, pari a 12 milioni di pacchi al giorno. Si tratta del doppio rispetto al 2023 e del triplo rispetto al 2022. «Il 96% dei prodotti che arrivano attraverso queste piattaforme non è completamente in regola con le norme europee, anche per quanto riguarda la sicurezza», ha spiegato il commissario alla Protezione dei consumatori, Michael McGrath, in conferenza stampa. E il commissario al Commercio Maroš Šefcovic ha ricordato che «metà dei prodotti contraffatti sequestrati è stata acquistata online». Questa ondata di importazioni, ha sottolineato la vicepresidente della Commissione Henna Virkkunen «sta esercitando un’enorme pressione sulle autorità degli Stati membri dell’Ue, in particolare sulle nostre autorità doganali che sono la prima linea di difesa».




















































L’esenzione doganale

Bruxelles invita Parlamento e Consiglio ad adottare rapidamente la proposta di eliminazione dell’esenzione doganale di 150 euro, già prevista nella riforma delle dogane, e di introdurre un trattamento tariffario semplificato per le spedizioni di basso valore. Una mossa che «porterebbe ulteriori introiti per circa un miliardo di euro», ha spiegato Šefcovic, sottolineando che il 97% di tutte le dichiarazioni doganali di merci in entrata viene elaborato a causa di prodotti di basso valore.
L’esecutivo comunitario invita anche a valutare la creazione di una commissione di gestione non discriminatoria, a carico dei rivenditori o delle piattaforme, sugli articoli importati nell’Ue direttamente ai consumatori, per affrontare i costi crescenti della supervisione della conformità alle norme Ue. La Commissione assicura che questo onere «non sarà pagato dai clienti perché sarà compito dei venditori assolvere le pratiche doganali, al contrario di ciò che avviene ora» e che «non ci saranno impatti sulle tempistiche di consegna».
Due giorni fa il Servizio postale statunitense ha dichiarato che non accetterà più pacchi dalla Cina continentale e da Hong Kong «temporaneamente» e «fino a nuovo avviso». La stretta di Bruxelles non è stata tuttavia coordinata con Washington.


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