Serbia, gli studenti danno lezioni di protesta / Serbia / aree / Home

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 


Belgrado, Autokomanda, gennaio 2025 (foto M. Moratti)

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 


Un’analisi delle proteste in corso in Serbia: la indubbie capacità degli studenti nell’organizzazione delle manifestazioni, le differenze con le proteste degli anni ‘90 e 2000 e i possibili rischi dell’assenza di un piano e una strategia a lungo termine

Dopo il crollo della pensilina della stazione ferroviaria che ha causato 15 vittime a Novi Sad, in Serbia, gli studenti universitari di Belgrado e di tutto il Paese, sostenuti dalla società serba in generale, hanno lanciato un movimento nazionale che protesta ininterrottamente da tre mesi.

Subito dopo la tragedia sono emerse accuse di corruzione sulla ristrutturazione della stazione ferroviaria, intrapresa tra il 2021 e il 2024 da un consorzio composto da China Railway International Company Ltd (CRIC) e China Communications Construction Company Ltd (CCCC) . I manifestanti chiedono non solo risposte, ma anche determinazione delle responsabilità, il che ha portato alle dimissioni del primo ministro serbo Miloš Vučević e del sindaco di Novi Sad Milan Đurić.

Le proteste hanno ottenuto un riconoscimento internazionale, ricevendo copertura su tutti i principali media tradizionali. Tuttavia, l’Unione europea non solo ha rifiutato di sostenerle o riconoscerle, ma ha continuato la sua politica “stabilocratica” nella regione, sostenendo ulteriormente il regime di Aleksandar Vučić, che non aveva mai affrontato una resistenza civile di questa portata.

Finora, gli studenti in Serbia hanno dimostrato una maturità e un’intelligenza eccezionali nell’organizzazione logistica, nel sostenere lo slancio, nel mantenere unita la società e nello sfidare il regime. Ma come ci riescono?

Innanzitutto, i luoghi delle proteste vengono selezionati in base all’importanza strategica piuttosto che al solo simbolismo politico o, peggio, a caso. Ad esempio, il 27 gennaio, l’occupazione dell’incrocio di “Autokomanda”, un nodo autostradale chiave di Belgrado – che collega la capitale sia alle strade del centro città che al resto del paese – si è rivelata una tattica intelligente.

L’interruzione delle infrastrutture di collegamento chiave costringe più persone a prestare attenzione e a partecipare alla protesta. Lo stesso si può dire per l’occupazione di 24 ore dei tre ponti sul Danubio a Novi Sad, avvenuta l’1 e il 2 febbraio, a tre mesi dalla tragedia. Queste azioni dimostrano una chiara comprensione del fatto che una protesta efficace non riguarda solo la visibilità, ma anche l’esercizio di una leva sul sistema.

Microcredito

per le aziende

 

In secondo luogo, i manifestanti stanno mantenendo il movimento decentralizzato e senza leader. Ciò dovrebbe essere visto come una misura sia strategica che protettiva.

Nel regime semi-autoritario della Serbia, questo è molto importante per evitare cooptazioni e pressioni dall’alto. La mancanza di un leader rende difficile per il regime identificare gli organizzatori chiave, quindi intimidirli o corromperli. Inoltre, ciò preserva il movimento da una potenziale frammentazione e crisi interna.

D’altro canto, incoraggia una partecipazione più ampia, poiché aiuta a riunire diversi membri della società, compresi quelli che normalmente non sarebbero d’accordo con determinate ideologie o guarderebbero con sospetto alle organizzazioni politiche gerarchiche, in un contesto in cui la maggior parte dei partiti di opposizione sono corrotti o frammentati.

In terzo luogo, il movimento studentesco merita un riconoscimento per la sua organizzazione interna democratica. Gli studenti si stanno organizzando tra loro attraverso plenum collettivi in cui tutti hanno il diritto di esprimere la propria opinione, ma le decisioni vengono prese tramite una regola di maggioranza, basata sulle proposte con gli argomenti più forti. Ciò crea un senso di equità e legittimità, garantendo che le decisioni riflettano la volontà collettiva piuttosto che l’influenza di poche voci dominanti.

Inoltre, è interessante notare che non ci sono dichiarazioni o simboli realmente divisivi nella protesta. È importante riconoscere che la Serbia è una società profondamente nazionalista con una storia plasmata dalla violenta dissoluzione della Jugoslavia, segnata da sentimenti etnici e ultranazionalisti estremi, che persistono anche tra i giovani e gli studenti.

Tuttavia, i pochi simboli o bandiere nazionalisti avvistati qua e là non sono rappresentativi della protesta nel suo complesso, quanto casi isolati che non riflettono i principi del movimento.

Invece, si vedono spesso studenti sventolare le bandiere delle loro specifiche facoltà, insieme alla bandiera serba o ad altri tipi di bandiere, come la bandiera giamaicana o la bandiera della Ferrari, simboli appropriati dalle proteste studentesche degli anni ’90 e 2000, quando queste bandiere venivano utilizzate per deridere le accuse del regime di essere “agenti stranieri”.

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

Una tattica impiegata anche da Vučić, e volta a descrivere le proteste come orchestrate dall’esterno.

Il movimento studentesco mantiene un tono rigorosamente neutrale e si concentra su questioni come corruzione, cattura dello Stato, mancanza di libertà dei media, stato di diritto e democrazia.

Sebbene non sia possibile controllare ogni partecipante individualmente, gli organizzatori sono comunque riusciti a controllare la retorica. Inoltre, sanno che qualsiasi uso di simboli divisivi e nazionalisti riporterebbe la palla nel campo di Vučić, facendoli giocare nel suo campo.

Ciò comprometterebbe la credibilità del movimento oltre ad alienare ulteriormente le minoranze in Serbia (come gli albanesi etnici o i croati) e ad essere visti, a livello regionale, come un potenziale nuovo pericolo.

D’altra parte, l’aspetto creativo delle proteste è notevole, non solo perché incarna uno spirito giovanile, ma soprattutto perché aiuta a mantenere lo slancio e ad aumentare la speranza.

I blocchi di 24 ore o le proteste giornaliere, settimanali e mensili possono rivelarsi stancanti. È impossibile tenere unite le persone solo con discorsi politici e marce.

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Pertanto, l’organizzazione interna delle proteste è un fenomeno molto interessante. Gli studenti hanno creato diversi “punti caldi” durante l’occupazione di ponti e strade. Ci sono campi da basket improvvisati, cucine all’aperto per cucinare e mangiare insieme, partite di scacchi, cori professionisti e amatoriali e troupe che riprendono con la telecamera.

Ad esempio, gli studenti della Facoltà di arti drammatiche di Belgrado stanno registrando le proteste, una documentazione e una risorsa preziosa per preservare la storia del movimento che servirà per future riflessioni e analisi.

Inoltre, l’uso della tecnologia distingue la portata di queste proteste da quelle degli anni ’90 e 2000 che hanno fatto cadere Slobodan Milošević e si affidavano in larga misura a metodi di comunicazione più convenzionali, come il passaparola, materiali stampati o media controllati dallo Stato.

Nonostante i media tradizionali in Serbia al momento non coprano le proteste, gli studenti stanno utilizzando efficacemente tutte le piattaforme di social media disponibili: Facebook, Instagram, TikTok, X, WhatsApp, Signal e altro. Ciò è importante non solo perché diffonde le informazioni più velocemente internamente, ma anche perché raggiunge un pubblico internazionale.

Grazie alla tecnologia avanzata e ai social media, gli studenti in Serbia hanno mobilitato con successo movimenti di solidarietà in tutta Europa, come dimostrano le manifestazioni di solidarietà che si sono svolte in varie capitali e città europee.

Hanno persino creato un sito web in cui le informazioni sulle proteste e altre importanti questioni organizzative vengono aggiornate quotidianamente. Ciò che colpisce delle informazioni sul sito Web è il senso di responsabilità collettiva e solidarietà.

Gli studenti hanno stabilito delle regole tra cui pulire dopo la fine delle proteste, mantenere i raduni pacifici e segnalare qualsiasi comportamento sospetto o presenza di armi a chi è incaricato di garantire la pace e la sicurezza.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Tuttavia, sebbene tutto ciò sia impressionante, c’è un importante aspetto negativo: la mancanza di una strategia e di un piano a lungo termine che si estenda oltre le proteste attuali, nel caso in cui venga nominato un governo di transizione per supervisionare un processo di elezioni libere ed eque (se mai ciò accadrà) tra gli altri possibili scenari esistenti.

Se un tale piano non viene sviluppato con attenzione e rapidità, si rischia di creare nel paese un vuoto che potrebbe essere riempito da forze politiche regressive.

Gresa Hasa è la co-fondatrice e caporedattrice di Shota, una rivista femminista albanese. È una pubblicista indipendente che scrive regolarmente commenti politici per i media albanesi, regionali e spesso internazionali, con focus sulla politica balcanica, i movimenti sociali, il nazionalismo e le questioni di genere. In precedenza, era impegnata nell’attivismo di base in Albania. Attualmente risiede a Vienna, in Austria, dove continua la sua carriera accademica e professionale.

Hai pensato a un abbonamento a OBC Transeuropa? Sosterrai il nostro lavoro e riceverai articoli in anteprima e più contenuti. Abbonati a OBCT!

Microcredito

per le aziende

 





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link