Pensione 2025, ecco quando il riscatto della laurea conviene davvero

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Da anni i lavoratori prossimi alla pensione possono sfruttare l’istituto del riscatto della laurea, una soluzione che permette di aggiungere qualche anno contributivo al proprio montante.

Se stai valutando l’opzione del riscatto per la tua futura pensione, ti conviene prima valutare attentamente i vantaggi e gli svantaggi di questo istituto, soprattutto se vuoi ritirarti nel 2025.

Vediamo infatti quali sono i pro e contro del riscatto della laurea, e quando alla fine conviene davvero.

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Per saperne di più in merito all’argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Paolo Coletti.

Pensione 2025, pro e contro del riscatto della laurea

Partiamo dai pro. Uno dei vantaggi del riscatto della laurea è il fatto che puoi esercitarla in qualsiasi momento, anche se sei ora disoccupato. L’importante è (ovviamente) avere una laurea, ovvero aver frequentato l’università per tot anni.

Addirittura (altro vantaggio di questo istituto) puoi riscattare due o più diplomi di laurea se sei un pluri-laureato.

Grazie al riscatto, inoltre, non solo puoi arricchire il tuo montante contributivo, ma puoi anche anticipare l’anno del tuo ritiro, se punti a un’uscita anticipatoria come ad esempio la Pensione Anticipata o Quota 41, che prevedono solo il requisito contributivo.

Infine, le somme versate per il riscatto della laurea sono deducibili dalle imposte dovute.

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Di contro, il riscatto della laurea non è prevista per tutte le lauree e i diplomi. E non vale per i periodi in cui hai lavorato e studiato al tempo stesso.

Inoltre il costo stesso del riscatto può cambiare a seconda dell’anno in cui hai frequentato l’università. Se sei stato studente universitario prima del 1995, potrai richiedere solo il riscatto ordinario. Se dopo il 1995, allora potrai accedere anche quello agevolato.

Cosa cambia? In quello ordinario ogni anno da pagare è commisurato al reddito (dei 12 mesi meno remoti) ed alla propria aliquota contributiva (33% dipendenti, 24% autonomi, etc), moltiplicati per il numero di anni da riscattare.

Mentre in quello agevolato basta pagare una quota forfettaria di 6.076,95 (dato 2024). In entrambi i casi la quota da pagare è rateizzabile, fino a 120 rate.

Pensione 2025 e riscatto della laurea, a quanto ammonta l’assegno finale

Teoricamente, più anni contributivi versi nel tuo montante, più l’assegno finale dovrebbe crescere. In realtà, questo ragionamento è valido solo se alla fine decidi di non ritirarti prima.

Uscendo in anticipo, gli anni contributivi extra che hai versato potrebbero venire “depotenziati” a causa del coefficiente di trasformazione, un parametro che l’INPS adopera per “trasformare” il montante nella tua futura pensione.

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Facciamo una semplice simulazione. Supponiamo tu abbia versato 30mila euro per coprire gli anni del tuo periodo universitario, portando così il tuo montante da 200mila euro a 230mila euro.

Uscendo nel 2025 a 67 anni, invece di avere un assegno da 940 euro, ti ritroveresti con uno da 1.060 euro. Se invece volessi uscire prima, ad esempio a 63 anni, l’assegno finale passerebbe a 926 euro, ben 135 euro in meno.

Pensione 2025, ecco quando il riscatto della laurea conviene davvero

Alla fine, il riscatto della laurea ti conviene se hai qualche decina di migliaia di euro da parte e vuoi aumentare l’assegno finale. O se hai modo di accedere al riscatto agevolato perché rientri nei casi previsti dall’INPS.

A sua volta, il riscatto della laurea ti conviene se con qualche anno in più di contributi puoi accedere a opzioni anticipatorie a loro volta convenienti, come le sopramenzionate Pensione Anticipata e Quota 41 (uscire con Quota 103 od Opzione Donna non conviene per un semplice motivo: tutto il montante viene poi calcolato col modello contributivo).

Di contro, non ti conviene se hai già un montante più che sufficiente per avere una pensione dignitosa. O se sei ormai vicino alla Pensione di Vecchiaia (in tal caso, bastano solo 20 anni di contributi).



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