Cosa sono le Nuove Sostanze Psicoattive (NPS)? Questa nuova frontiera delle sostanze d’abuso compare negli anni duemila come un eterogeneo gruppo di sostanze che sono state sintetizzate con l’intento di mimare gli effetti delle più comuni sostanze d’abuso, e sono state l’argomento del mio dottorato. Quando infatti ho iniziato la mia collaborazione con l’Università dell’Hertfordshire, il progetto ReDNet (curato dal Prof. Schifano e dalla Prof. Corazza) è stato il primo tentativo europeo e mondiale di comprendere il fenomeno e i rischi per la salute pubblica connessi.
In questo libro, curato dalla mia cara amica Prof.ssa Ornella Corazza, si cerca di definire in modo specialistico e dettagliato questi nuovi composti che online si possono trovare con relativa facilità ma incorrendo in imprevedibili rischi per la salute.
Nuove Sostanze Psicoattive. Ma di che cosa sono fatte?
Una classificazione semplice ed immediata può essere descritta in base all’effetto psicotropo che hanno: sostanze stimolanti (tra le quali spiccano i catinoni sintetici), composti che mimano gli effetti della cannabis (detti cannabinoidi sintetici, che nulla hanno a che vedere con il composto naturale!), droghe depressogene (come il tristemente famoso fentanyl e altre benzodiazepine sperimentali) e infine composti con potere allucinogeno (simil ketamina, come la metoxetamina) .
Questa classificazione sommaria non rende giustizia del fatto che questi composti spesso hanno effetti specifici che possono essere imprevedibili (ben oltre la classe a cui appartengono) e costituire un rischio per la salute sia fisica che psichica.
Nuove Sostanze Psicoattive. Un fenomeno fuori controllo?
Le NPS sono numericamente moltissime. Le istituzioni ufficiali a livello europeo e mondiale (EMCDDA e UNODC) ne identificano formalmente oltre 2000, con un tasso di comparsa nel mercato online di 1 nuovo composto alla settimana!
Si trovano con facilità inquietante online, sia in siti accessibili dai comuni motori di ricerca sia in forma più nascosta nel dark web (considerata una via più complessa ma che in realtà non rappresenta per nulla un ostacolo insormontabile con i giusti mezzi tecnologici).
Queste molecole sono spesso vendute come prodotti chimici di ricerca, fertilizzanti o incensi (!) in cui si specifica magari che “l’uso non è per consumo umano”, ma arrivano a casa tramite una spedizione anonima ed ad un costo esiguo. Infatti la loro particolarità è l’accessibilità economica di questi potenti composti, il cui target sono anche i giovanissimi, invogliati dalla “legalità” di questi composti.
In realtà è importante sottolineare che oggi il sistema di allerta rapida europea è molto attento a monitorare i trend di abuso di questi composti e rapidamente, appena una sostanza emerge nel suo potenziale d’abuso e comincia a diffondersi, scatta una rapida messa al bando. Quindi attenzione: se è vero che questi composti originariamente sono prodotti di sintesi creati per avere nuovi effetti e aggirare le legislazioni, l’acquisto ed il possesso possono costituire reato!
Nuove Sostanze Psicoattive. 2 casi clinici
In questo libro, ho curato un capitolo dedicato a due casi clinici, due giovani ragazzi che nella loro storia clinica hanno incontrato e sperimentato le NPS, in particolare i catinoni sintetici, con conseguenze psicopatologiche devastanti. Contrariamente a quanto possiamo pensare, questi composti sono presenti nella realtà quotidiana, non sono da considerare una rarità o una eccezione perché indagando con le giuste domande, sono composti presenti e utilizzati da molte persone.
Il primo catinone sintetico che val la pena di citare è il mephedrone (4MMC), composto stimolante, illegale dal 2010 ma sostanza stupefacente ancora ben presente ed utilizzata per il suo effetto stimolante, simil amfetaminico. Quello che sappiamo su questo composto è che ha azione simpaticomimetica aumentando i livelli di dopamina ma anche di serotonina (in un rapporto 10:1). Gli effetti ricercati sono ovviamente di aumento delle energie, dell’umore e della socialità ma con risvolti psicopatologici pesanti (come agitazione psicomotoria, forme depressive o ideazione suicidaria), senza contare i rischi cardiovascolari e organici.
Nel caso clinico che descrive una ragazza che lo ha utilizzato come sostituto della cocaina, suggeriamo che questo abuso abbia peggiorato l’andamento psicopatologico della storia clinica della paziente, in una progressione di malessere psichico e uso ricreazionale di multiple sostanze.
Il composto che descriviamo nell’altro caso clinico è l’alpha-PVP, noto anche come “flakka” e anch’esso catinone illegale: capace di aumentare vertiginosamente i livelli di dopamina e norepinefrina. Come abbiamo pubblicato è divenuto la sostanza preferita di un ragazzo che si può definire “psiconauta”, ovvero un vero e proprio esploratore degli effetti dei diversi composti illegali. Un intervento mirato sia farmacologico che psicologico (individuale e gruppale) ha fatto la differenza e lo ha aiutato a comprendere la pericolosità delle NPS.
Sperando di avervi chiarito qualche punto fondamentale su questo tema complesso, vi rimando alle diverse fonti su cui potete documentarvi rispetto al fenomeno NPS.
UNODC Early Warning Advisory (EWA) on New Psychoactive Substances (NPS)
European Union Drugs Agency (EUDA)
Novel Psychoactive Substances – International Conference
Handbook of Novel Psychoactive Substances: What Clinicians Should Know about NPS
Grazie di cuore per il vostro interesse.
Articolo scritto da Pierluigi Simonato
Medico, Psichiatra e Psicoterapeuta, PhD
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