L’ombra di Trump sull’export delle Marche, giro d’affari da 1 mld. Benelli armi: “Preoccupati per eventuali dazi”

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di RAFFAELE DI GAETANI

URBINO – L’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca spaventa anche le Marche. I dazi che il tycoon ha promesso di imporre sui prodotti dell’Unione Europea potrebbe comportare un calo delle esportazioni marchigiane verso gli Stati Uniti. La preoccupazione c’è, considerando anche che, nel terzo trimestre del 2024, gli Usa sono stati il terzo Paese al mondo in cui sono stati venduti i prodotti delle Marche per quasi un miliardo di euro. Peraltro il timore dei dazi si inserisce in una situazione già complessa, in cui il volume delle esportazioni all’estero delle Marche ha segnato un -31% nel terzo trimestre del 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente mentre rimane in positivo (+2,2%) l’andamento verso i soli Stati Uniti.

La Cna sui dazi di Trump

Il segretario generale di Cna Marche Moreno Bordoni al Ducato ha parlato della questione dazi: “Sono un freno enorme per l’economia con cui si rischia di creare barriere d’entrata nei mercati, anche a quelli legati storicamente alle Marche come quello statunitense”. Poi fa un parallelo: “I dazi sotto certi aspetti sono paragonabili ai conflitti bellici. Hanno lo stesso effetto in quanto alcuni prodotti diventano fuori mercato. Con i dazi si limita la libera concorrenza e tutti gli equilibri costruiti negli anni. Creano danni enormi alle imprese che hanno investito negli Usa. È un problema gravissimo per una regione che fa degli Stati Uniti un mercato su cui puntare nel futuro”, aggiunge Bordoni.

Il mercato delle armi

Vicino alla vecchia stazione ferroviaria di Urbino c’è la sede della Benelli, azienda produttrice di armi per uso sportivo e di caccia. Si trova in 30° posizione nella lista delle top aziende marchigiane stilata da Qn con 166 milioni di euro di fatturato nel 2023. Quello americano, per l’azienda urbinate, è il principale mercato straniero. Il 70% delle esportazioni vengono effettuate verso gli Stati Uniti per circa 100 milioni di euro l’anno. Nel caso in cui il presidente statunitense dovesse imporre davvero le restrizioni annunciate sui prodotti europei, questo potrebbe portare a un calo delle esportazioni. Il direttore generale Paolo Viti ha dichiarato al Ducato: “Sì, c’è preoccupazione per l’eventuale imposizione di dazi doganali da parte di Trump”.

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Peraltro il settore delle armi è stato influenzato anche dalle guerre in corso: da marzo 2022, la Benelli ha registrato una diminuzione del 10% del fatturato a causa dell’impossibilità di esportare nei Paesi in guerra. Sul tema Viti spiega: “Le guerre hanno causato un’importante perdita di esportazioni. Auspichiamo dunque che tutte le guerre in corso si concludano al più presto, soprattutto per le popolazioni interessate”.

Marche a stelle e strisce

Secondo i dati forniti al Ducato dal Centro studi Cna Marche relativi al periodo gennaio-settembre 2024, il rapporto commerciale con gli Stati Uniti influenza in modo forte l’export marchigiano con un valore complessivo di 939 milioni di euro (solo verso Francia e Germania si esporta di più). I dati sulle vendite all’estero mostrano che queste avvengono in settori diversi al variare delle province. In quella di Pesaro e Urbino ad esempio, l’export riguarda in modo prevalente i prodotti legati alla meccanica (36,8%), mentre a Fermo e Macerata la moda (80,9%).

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Guardando ai valori complessivi delle esportazioni dalle Marche agli Usa, spiccano i 220 milioni di euro derivanti dei prodotti farmaceutici e i 137 milioni da quella dei prodotti tessili, abbigliamento e pelli. In totale l’export di tutte le attività manifatturiere verso gli Stati Uniti ha un valore totale per le aziende marchigiane di 935 milioni di euro e rappresenta il 99,6% del totale delle esportazioni regionali.

Il rapporto Usa – Provincia di Pesaro e Urbino

Il Centro studi Cna Marche, e anche Confcommercio Marche, hanno fornito al Ducato i dati relativi allo scambio economico tra la provincia di Pesaro e Urbino e gli Usa nei primi nove mesi del 2024. Qui ci sono state esportazioni verso gli Stati Uniti per un totale di 259 milioni di euro, e mancano ancora tre mesi da conteggiare, mentre l’anno precedente erano state di 264 milioni. E mancano gli ultimi tre mesi.

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Il singolo settore in cui c’è stato il valore totale più alto nell’export è quello dei prodotti in metallo con 91 milioni di euro. Anche quello dei mobili è un ambito rilevante per il volume d’affari con 49 milioni di euro. Poi ci sono altri settori in cui le esportazioni verso gli Stati Uniti sono forti come nei beni alimentari, prodotti chimici e articoli d’abbigliamento e in pelle.





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