In Consiglio regionale dibattito sul trasporto pubblico locale

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Consiglio regionale Liguria

Seduta tematica oggi in Consiglio regionale per dibattere sullo stato dei problemi e il futuro del trasporto pubblico locale. Selena Candia (AVS) ha evidenziato i disagi causati da ritardi e interruzioni del servizio, chiedendo una revisione del Contratto di servizio per migliorare le condizioni di trasporto. Armando Sanna (Pd) ha richiesto le dimissioni del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, criticando la gestione attuale e invocando un piano d’azione per affrontare l’emergenza. La maggioranza, rappresentata da Veronica Russo (FdI) e altri, ha difeso le misure adottate, sottolineando gli investimenti in nuovi treni e le azioni intraprese per migliorare il servizio. L’assessore ai trasporti Marco Scajola ha ribadito l’importanza di una collaborazione tra le istituzioni per ottenere maggiori risorse, mentre la risoluzione proposta da Candia è stata respinta. Tuttavia, è stato approvato un ordine del giorno che impegna la giunta a proseguire gli investimenti nel settore ferroviario e a mantenere il dialogo con le associazioni dei consumatori e dei pendolari.

Selena Candia (AVS) ha illustrato la risoluzione n. 2, che ha presentato come prima firmataria ed è stata sottoscritta da tutti i gruppi di minoranza. La consigliera ha sottolineato che nel 2023 e nel 2024 su sono verificate interruzioni del servizio e ritardi sia in Liguria che in tutta Italia, provocando disagi a tutti gli utenti, pendolari e turisti. «E’ necessario un cambio di passo, occorre mettere le mani al Contratto di servizio – ha detto –per migliorare le condizioni del trasporto che non sono più accettabili». La consigliera ha rilevato che il trasporto pubblico è strategico anche sotto il profilo ambientale e per garantire una maggiore sicurezza negli spostamenti. «Occorre aumentare i chilometri erogati, in particolare nelle fasce serali e nei week end, aumenti che il Contratto di servizio non prevede, mentre – ha detto – consente un incremento dei prezzi dei biglietti E’ necessario, inoltre, incrementare la velocità commerciale e rinnovare il materiale rotabile». Secondo Candia il costo del biglietto ferroviario è mediamente più alto che in altre regioni. La consigliera, inoltre, ha rilevato la necessità di un biglietto unico per il servizio di trasporto pubblico su ferro e su gomma e di una integrazione fra gli orari dei due servizi per evitare attese all’utenza. Fra le istanze segnalate dalla consigliera c’è anche l’incremento degli investimenti e una migliore accessibilità delle stazioni. «La situazione – ha concluso – non è più accettabile e valutiamo positivamente l’apertura di questa Giunta, rispetto a quella precedente, e chiediamo all’amministrazione di concentrarsi sui bisogni delle persone».

Armando Sanna (Pd) ha chiesto le dimissioni del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Il consigliere ha condiviso le parole espresse dall’attuale assessore regionale ai trasporti Marco Scajola, che parlò di «situazione vergognosa, ma – ha aggiunto – per ora non abbiamo ancora visto gli atti per arrivare ai preannunciati indennizzi e dov’è il tavolo di confronto? Quali azioni straordinarie saranno assunte per la perenne emergenza che la Liguria sta vivendo?». Il consigliere ha chiesto, inoltre, che gli interventi strutturali abbiano un cronoprogramma definito. «Occorrono azioni concrete, i soldi per il trasporto pubblico locale – ha aggiunto – sono pochi, occorre che la Liguria chieda al Governo ulteriori fondi perché quelli riconosciuti non sono minimamente sufficienti». Secondo Sanna il piano di intervento di questi anni non ha funzionato perché cantieri avviati da tempo sono ancora aperti. «Oggi la Liguria è isolata e occorrono – ha precisato – una politica di grande respiro e atti concreti» e ha precisato: «E’ importante arrivare al biglietto unico integrato, anche se non è stata ancora raggiunta una soluzione fra Regione e Trenitalia» rilevando che l’entroterra subisce i maggiori disagi per le carenze del servizio.

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Gianni Pastorino (Andrea Orlando presidente) ha motivato la richiesta di una seduta straordinaria del Consiglio sul tema del trasporto pubblico locale. «Ci sono situazioni che non sono addebitabili a questa Giunta – ha spiegato – ma non sarebbe neanche giusto attendere ad oltranza misure che non sono più rinviabili. Se si guarda la quantità di ritardi sulla linea ferroviaria si vede che la vita di ogni utente è ritmata non solo dai tempi del lavoro, ma anche dai tempi del trasporto». Il consigliere ha rilevato che la Regione deve riprendere un ruolo di programmazione, di controllo e di coordinamento anche in questo settore. «Rilevo una contraddizione perché, nel momento in cui – ha concluso – il Governo decide di inasprire le sanzioni del codice della strada, nello stesso tempo il servizio di trasporto pubblico viene ridotto».

Stefano Giordano (Mov5Stelle) ha precisato che il servizio di trasporto va garantito e ne ha sottolineato anche la valenza sotto il profilo ambientale. «Mi domando come verrà rimborsato l’aumento scattato nel 2025 – ha spiegato – e la realtà attuale è che ci sono treni che vengono continuamente soppressi così chi deve andare a lavorare è costretto a ricorre a mezzi alternativi». Il consigliere ha sottolineato la situazione di precarietà da un punto di vista logistico mentre un servizio pubblico efficiente è sempre più necessario nella crisi economica e occupazionale che stanno attraversando molte famiglie. «Genova è fra le città più inquinate d’Italia – ha aggiunto – ed è dunque imprescindibile ridurre l’uso dell’auto privata». Secondo il consigliere, inoltre, «c’è poca attenzione per coloro che in questo momento stanno soffrendo di più, anche per le scelte assunte dalla Giunta e questa situazione del trasporto pubblico ne è la cartina al tornasole».

Terminate le relazioni di minoranza è iniziato il dibattito.

Veronica Russo (FdI) ha ricordato gli investimenti per l’acquisto di materiale rotabile, che hanno ridotto l’età media delle vetture, gli investimenti per potenziare le linee, in particolare per il nodo ferroviario di Genova e il Terzo valico. Russo La consigliera ha ricordato, inoltre, i tavoli avviati in merito al servizio offerto ai pendolari e l’azione determinata della Giunta per gli indennizzi rispetti agli incrementi delle tariffe del 2025.

Rocco Invernizzi (FdI) ha sottolineato che il primo provvedimento assunto dall’assessore Scajola è stato il mantenimento del treno 505, fondamentale per i pendolari e che le tariffe del servizio ferroviario sono le più basse rispetto alle regioni confinati. Secondo il consigliere alcune delle richieste contenute nei documenti presentati dalla minoranza sono superate perché sono misure già messe in campo dalla Giunta.

Armando Biasi (Lega Liguria-Salvini) ha respinto la richiesta di dimissioni, avanzata da Sanna, del ministro delle infrastrutture Salvini e ha ricordato che la Liguria per anni è stata amministrata dal Pd che avrebbe adottato una demagogia del “non fare”. Il consigliere ha ricordato nel dettaglio le iniziative già assunte dall’assessore Marco Scajola, in particolare, per garantire la sicurezza del personale.

Carlo Bagnasco (FI) ha rilevato l’importanza del tema della mobilità e ha assicurato la sensibilità della maggioranza e dell’assessore Marco Scajola rispetto alle criticità del settore. «Il nostro messaggio è chiaro – ha detto – vogliamo lavorare tutti insieme con grande senso di responsabilità e affronteremo questa sfida con grande pragmatismo». Il consigliere ha accusato i colleghi di minoranza di non avere avanzato proposte concrete.

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Alessandro Bozzano (Vince Liguria-Noi Moderati) ha rilevato che negli interventi dell’opposizione non ci sono contenuti concreti condividendo solo l’intervento il consigliere Pastorino che ha rilevato la necessità di una regia pubblica sul settore. Il consigliere ha ribadito l’impegno dell’attuale assessore regionale ai trasporti Marco Scajola per affrontare le criticità del settore.

Lilli Lauro (FdI) ha rilevato che da molto tempo non si investe più sulla manutenzione della rete ferroviaria, ma ha ricordato le misure assunte dalla Giunta comunale di centro destra del capoluogo ligure, in particolare a favore dell’utenza giovane, grazie alle agevolazioni tariffarie decise recentemente, e alla gratuità delle infrastrutture collinari che tendono a dissuadere l’uso del mezzo privato.

Sara Foscolo (Lega Liguria-Salvini) ha auspicato che l’argomento non diventi una sfida politica e, per questo, ha criticato il consigliere Sanna per aver chiesto le dimissioni del ministro Salvini. La consigliera ha ricordato che la rete ferroviaria ligure è vecchia e ha bisogno di interventi importanti che si stanno, comunque, facendo e ha illustrato gli investimenti effettuati a livello nazionale e regionale per migliorare il materiale rotabile.

Jan Casella (AVS) ha invitato i colleghi a evitare il palleggiamento di responsabilità fra maggioranza e minoranza. Il consigliere ha ricordato i disagi giornalieri di studenti, di lavoratori e pendolari e le grandi difficoltà del comparto turistico che deve convivere con le criticità delle infrastrutture sia ferroviarie che stradali. Casella ha, inoltre, sottolineato il problema della sicurezza per il personale viaggiante.

Davide Natale (Pd) ha richiamato la giunta attuale e quelle precedenti di centro destra alle proprie responsabilità, rispetto alle criticità del sistema del trasporto ferroviario pubblico in Liguria, e ha definito contradditoria la politica regionale degli ultimi mesi in quanto, in realtà, non avrebbe impegnato a favore del territorio le maggiori risorse del Fondo nazionale al settore.

Enrico Ioculano (Pd) ha ribattuto ad alcuni consiglieri di maggioranza rilevando che la risoluzione presentata dall’opposizione contiene richieste concrete e costruttive e ha accusato Giunta e maggioranza di non avere valutato alcune osservazioni che, anche nella competente commissione consiliare, erano state avanzate dalla per risolvere alcune criticità, fra cui i collegamenti di frontiera.

Katia Piccardo (Pd) ha accusato la Giunta precedente di sudditanza nei confronti del governo nel corso degli ultimi dieci anni. La consigliera ha rilevato, in particolare, l’assenza di misure adeguate soprattutto per arginare il fenomeno della violenza sui treni nei confronti del personale viaggiante e per potenziare la rete ferroviaria per l’entroterra e mettere in sicurezza la linea.

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Andrea Orlando (Pd) ha sollevato, fra gli altri, il problema a livello nazionale del personale spiegando che attualmente l’offerta che viene dal privato è molto più competitiva, in quanto le condizioni di lavoro nel settore pubblico sono molto peggiorate negli ultimi anni. Secondo il consigliere anche a livello nazionale si è arrivati ad un punto di non ritorno.

Matteo Campora (Vince Liguria-Noi Moderati) ha rilevato che un modello vincente sarebbe un’azienda unica di trasporto pubblico locale per tutta la Liguria. Il consigliere ha aggiunto che la mobilità è, come la salute, un diritto imprescindibile e ha ricordato le sperimentazioni che sono partite in Liguria e che guardano alla gratuità. Campora ha ribadito che l’obbiettivo dell’amministrazione è quello di un trasporto pubblico forte.

Simone D’Angelo (Pd) ha dichiarato che l’amministrazione regionale deve rivendicare presso il Governo fondi aggiuntivi, rispetto a quelli attuali stanziati nel Fondo nazionale trasporti. D’Angelo ha dichiarato che l’amministrazione di centro destra negli ultimi dieci anni non avrebbe fatto nulla da un punto di vista infrastrutturale e che non si possono imputare a sabotaggi i recenti disservizi.

L’assessore ai trasporti Marco Scajola ha replicato agli interventi della minoranza.

«Credo che la politica debba smetterla di continuare a mettere sul banco degli imputati una volta Tizio e una volta Caio. Ci sono stati Governi di centrodestra e di centrosinistra che – ha aggiunto – in questo Paese non hanno avuto il coraggio che hanno avuto altri Paesi». L’assessore ha rilevato, infatti, che il problema è nazionale: « In Conferenza delle Regioni abbiamo già votato all’unanimità la richiesta di maggiori risorse e siamo già riusciti ad ottenere, con i cosiddetti fondi aggiuntivi, un segnale importante da parte del Governo». L’assessore ha poi ricordato che, insieme all’Umbria, la Liguria si è inserita in un’altra partita che vedrà entro l’anno la spartizione di altri 120 milioni, che dovrebbe essere utilizzata per il trasporto su gomma. Scajola ha replicato a Candia: «Sugli abbonamenti abbiamo, rispetto a Regioni come Piemonte, Lombardia, Toscana, Umbria e altre, abbiamo le tariffe più basse» e ha illustrato nel dettaglio le differenze. Dopo avere precisato che il precedente assessore regionale ha svolto «un ottimo lavoro», Scajola ha aggiunto che «determinate situazioni, da parte di RFI e Trenitalia, non sono assolutamente più tollerabili, perché può capitare il guasto, ma non può capitare l’abbandono del viaggiatore sul treno a sé stesso». Rispetto all’istituzione di una task force, l’assessore ha risposto di avere ricevuto da Trenitalia una risposta soddisfacente: «Mille persone in tutta la Liguria è una bella risposta numerica, ma sto attendendo la mappatura della dislocazione di queste persone». Scajola, inoltre, ha annunciato un incontro oggi pomeriggio con Assoutenti e, rispetto ai rimborsi, ha dichiarato: «Attualmente abbiamo il 20 per cento dei rimborsi, per quanto riguarda i ritardi o le soppressioni dei treni, e vogliamo alzarlo al 30 per cento, ma quel 10 per cento in più se lo deve assumere RFI, come Trenitalia si prende il 20 per cento». Scajola ha concluso: «Sulla suddivisione dei cosiddetti fondi aggiuntivi noi abbiamo fatto un’operazione per andare incontro a chi aveva più bisogno senza limitare o togliere fondi a qualcuno, quindi non abbiamo tagliato fondi ad una provincia,. Quando avremo i fondi chiari a disposizione faremo le valutazioni per aiutare tutti i territori, perché tutti i territori hanno avuto quest’anno ed avranno il prossimo anno più di quanto hanno avuto l’anno passato».

Interventi per il trasporto pubblico locale

Contabilità

Buste paga

 

Con 13 voti a favore (minoranza), 15 contrari è stata respinta la Risoluzione, n. 2 presentata da Selena Candia (AVS) e sottoscritta da tutti i gruppi di minoranza, che impegnava la giunta a esprimere presso il governo la propria preoccupazione in merito alla gestione dei disservizi imputabili alla gestione dei trasporti su ferro da parte di Trenitalia e Rfi; a chiedere in tutte le sedi istituzionali l’aumento delle risorse destinate al trasporto pubblico locale anche in ambito infrastrutturale oltre che un piano straordinario di interventi, anche in materia di sicurezza, per sopperire ai disagi arrecati a utenti e cittadini; a riaprire un confronto con Trenitalia per la revisione del Contratto di servizio coinvolgendo le associazioni di utenti, consumatori e pendolari. Nel documento erano definite nel dettaglio le misure per rivedere il Contratto di servizio, si rivendicava un aumento del Fondo nazionale trasporti e un piano di investimenti pe rl Trasporto pubblico locale.

Accelerare gli investimenti nel settore ferroviario e concertazione

Con 15 voti a favore (maggioranza) e 13 contrari è stato approvato l’ordine del giorno 39, presentato da Matteo Campora (Vince Liguria-Noi Moderati) , che impegna la giunta a proseguire nelle azioni intraprese con Trenitalia e Rfi a tutela dei cittadini, ad attivare azioni finalizzate ad accelerare gli investimenti in atto, a proseguire le attività di ascolto e di concertazione con le associazioni dei consumatori e dei pendolari e a tenere informato il Consiglio regionale. Nel documento si rileva che negli ultimi anni Regione Liguria ha effettuato investimenti per il miglioramento della flotta dei treni permettendo uno svecchiamento dell’età media dei convogli che è passata dai 26 anni del 2015 ai 5 anni del 2024, che sono stati acquistati 48 nuovi elettrotreni e che, in seguito ai disservizi, sono state messi in campo azioni, con l’intervento diretto del presidente della Giunta Marco Bucci e dell’assessore ai trasporti Marco Scajola, per richiamare RFI e Trenitalia ai loro doveri attivando anche una task force. Nel documento si ricorda che la Giunta si è accordata per il mantenimento della carta “Tutto Treno Liguria” e per l’estensione ai treni regionali degli abbonamenti InterCity e FrecciaBianca, prorogata dal 1 gennaio al 31 dicembre 2025.





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