Gli Stati Uniti rallentano l’export dell’eyewear. Full year a 5,2 mld (-0,6%)

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Export in calo dello 0,6% sull’esercizio del 2023 per l’eyewear che genera un giro d’affari di 5,24 miliardi di euro ma vede una produzione di 5,64 miliardi di euro, in aumento del 2 per cento. Questi i dati dell’occhialeria italiana tratti dal preconsuntivo 2024 condivisi oggi durante la conferenza stampa di presentazione della 53esima edizione di Mido, il salone internazionale dell’eyewear in programma da sabato 8 a lunedì 10 febbraio a Fiera Milano Rho. La presidente di Anfao (Associazione Nazionale Fabbricanti Articoli Ottici) Lorraine Berton ha presentato gli highlight della manifestazione dopo aver commentato i risultati economici di settore 2024. “Abbiamo avuto soddisfazioni leggermente in calo a causa del mercato statunitense, la campagna elettorale ha influito molto ma sono fiduciosa perché quando gli americani si riprendono ci inondano di positività. Speriamo che nel 2025 ci sarà l’inizio di una ripresa, soprattutto nella seconda parte dell’anno. Molto dipenderà da quello che accade intorno a noi; le tensioni geopolitiche, con conflitti ancora in corso e rapporti internazionali sempre più complessi, incidono profondamente sulle dinamiche economiche. Il mondo dell’impresa va di pari passo con quello che accade nel mondo. Le persone cercano prodotti di qualità e nessuno meglio dell’Italia può accontentarle”, ha spiegato Berton.

Guardando attentamente i dati relativi alle esportazioni, che assorbono circa il 90% della produzione del settore, il segmento degli occhiali da sole nel 2024 è calato dello 0,5% attestandosi a circa 3,5 miliardi di euro. Le esportazioni di montature hanno segnato, invece, una flessione dell’1,3%, arretrando a 1,5 miliardi. In totale l’occhialeria italiana ha esportato 110 milioni di paia di occhiali (-1,7%) di cui 66 milioni sono di occhiali da sole (il 60% circa) e 44 milioni di montature da vista.Più dinamiche le importazioni il cui preconsuntivo 2024 vede una crescita del 5,8% a 1,75 miliardi. La bilancia commerciale dell’occhialeria italiana vede scendere leggermente il suo attivo (-3,5%) che resta comunque considerevole a circa 3,5 miliardi di euro nel saldo export-import. Mentre il totale dei produttori è rimasto pressoché stabile attestandosi a 814 aziende a livello nazionale sul fronte occupazionale la chiusura dell’anno sembra al momento essere positiva grazie alle dinamiche di stabilizzazione dei contratti a termine, si contano 19mila addetti, circa il 2% in più rispetto al 2023.

L’area di riferimento per le esportazioni dell’occhialeria resta l’Europa (nel 2024 la quota di esportazioni si è incrementata assorbendo quasi il 53% di tutto l’export del settore) con una crescita tendenziale del 5% sul 2023 (+4,6% per gli occhiali da sole, +5,7% per le montature). In Francia il preconsuntivo dell’export del comparto sole-vista nel 2023 ha registrato una flessione del 3,9 per cento (-1,7% per le montature e -5,5% per gli occhiali da sole). Positivo l’andamento delle esportazioni in Germania, in crescita del 6,1% (+8,8% sole, +1,4% vista). Molto buono anche il preconsuntivo dell’export in Spagna con +12% in valore (montature +11%, occhiali da sole +12,4 per cento). Bene anche il Regno Unito a +12,6% (+9,6% sole  +20% montature). Risultati soddisfacenti anche in Svezia (+10,3%), Polonia (+26%) e Ungheria (+25,2 per cento).

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In America la quota delle esportazioni dell’occhialeria nostrana ha assorbito circa il 29% dell’intero export del comparto. Il preconsuntivo del 2024 mostra però un rallentamento complessivo del comparto sole-vista pari a -15,1 per cento. La dinamica è stata trainata dalla performance molto negativa delle esportazioni in America del Nord sia degli occhiali da sole che delle montature, nonostante il positivo andamento dell’export in Centro e Sud America (+14 per cento).

Gli Stati Uniti, nello specifico, vedono nel 2024 una riduzione nella quota dell’export italiano, che, stando al preconsuntivo, si ferma a poco più del 22% (lo scorso anno era al 27,5 per cento). Molto pesante è stato il risultato delle esportazioni in valore di montature e occhiali da sole che hanno registrato un calo del 21% rispetto al 2023. L’export di occhiali da sole è diminuito del 21,7%, mentre quello di montature del 19,1 per cento. “Questo calo significativo – spiega una nota di Anfao –  è in primo luogo legato al clima di incertezza che sta accompagnando il ritorno alla Casa Bianca dell’amministrazione Trump. Le dichiarazioni relative all’introduzione e all’inasprimento dei dazi alle importazioni non fanno che alimentare ulteriormente questo clima di incertezza e instabilità, che non agevola certo gli scambi internazionali. Sebbene sembri che queste misure siano principalmente rivolte ad altri settori, non si può escludere che non vi saranno ripercussioni sul comparto dell’occhialeria, soprattutto se tali misure si estendessero a prodotti di lusso o di alta gamma, categorie in cui l’Italia eccelle. Analizzando il dato considerando non solo il valore delle esportazioni, ma anche i volumi, si osserva che la flessione delle esportazioni italiane negli Stati Uniti è molto meno marcata in questo caso (-9,6%), aprendo un tema relativo anche alla variabile del prezzo medio”. Durante la conferenza stampa, presentata dalla giornalista Monica Maggioni, è intervenuto il giornalista Federico Rampini che ha commentato con ottimismo l’arrivo alla Casa Bianca del neo-presidente Donald Trump.

L’andamento delle esportazioni dell’occhialeria nei Bric’s, che insieme assorbono poco più del 6% delle esportazioni, in recupero verso i valori pre-pandemici, vede il Brasile a +13,2% rispetto al 2023, Russia +20,8%, India +1% e Cina +5,7 per cento. In Asia la quota dell’export italiano del settore ha raggiunto i livelli pre-Covid (quasi il 17%). La variazione tendenziale dell’export è stata del 12,8% rispetto al 2023, sostenuta dalle esportazioni di occhiali da sole (-1,7% l’export di montature, +18,5% sole). Le altre aree geografiche risultano come sempre poco significative e nel preconsuntivo risultano ancora penalizzate nel 2024 rispetto al 2023 (-2,7% in valore le esportazioni in Africa e -2,4% verso l’Oceania).

Nel contesto interno, il settore ha mostrato segnali di resilienza. I consumi, monitorati da Niq GfK nel canale specializzato di ottica, seppure nell’ambito di valori che restano pressoché stabili attorno ai 3 miliardi annui, hanno registrato una buona performance rispetto al 2023. Gli ultimi dati riferiti al periodo gennaio-ottobre 2024 attestano una crescita del 7,1 per cento. I prodotti che più stanno contribuendo a generare valore sono le lenti oftalmiche (+8,8%) e le montature da vista (+6,5%), rispetto agli occhiali da sole (+4,7%). Il comparto vista (lenti oftalmiche e montature) pesa per circa il 70% del fatturato del canale, le lenti oftalmiche da sole sono a oltre il 50 per cento.

Per quanto concerne il 2025 a livello mondiale Anfao prevede una crescita economica intorno al 2,8%, in linea con il 2024. Questo andamento è sostenuto da una politica monetaria più accomodante e da una diminuzione dell’inflazione. Tuttavia, permangono rischi significativi legati alle tensioni geopolitiche, in particolare i conflitti in Ucraina e Medio Oriente, nonché le crescenti tensioni commerciali tra Unione Europea, Cina e Stati Uniti alimentati anche dall’incertezza verso le politiche che porterà avanti la nuova amministrazione americana. Questi fattori potrebbero influenzare negativamente il commercio globale e la stabilità economica.

Per quanto riguarda il futuro, le previsioni per il 2025 delineano un anno di stabilità e transizione per l’occhialeria italiana, in un contesto economico globale caratterizzato da una crescita moderata e da molteplici incertezze. Il settore continuerà a essere trainato dall’export, che rappresenta la grande maggioranza della produzione, ma le prospettive sui mercati internazionali rimangono complesse.

“Le previsioni economiche per il 2025 lascerebbero presagire un anno di riflessione per il nostro settore, che continua a confermarsi un’eccellenza del made in Italy. Sebbene il contesto globale presenti sfide significative, come la crescita moderata dei mercati internazionali e le tensioni geopolitiche, l’occhialeria italiana ha dimostrato nel tempo una straordinaria capacità di resilienza e adattamento. Credo, e ne sono certa, che anche in questo caso sapremo sfruttare in positivo questa situazione per rilanciare le nostre esportazioni promuovendo ancora di più l’unicità del prodotto italiano”, ha spiegato Berton. “Il significativo calo dell’export italiano dell’occhialeria negli Stati Uniti del 2024, oltre a essere il frutto dell’incertezza, riflette anche un mercato in evoluzione, dove il consumatore medio si sta orientando verso acquisti più razionali, privilegiando il rapporto qualità-prezzo. Questo scenario rappresenta un’ulteriore sfida per il Made in Italy, che deve adattarsi a nuove dinamiche di consumo, rafforzando la comunicazione sui benefici di lungo termine legati a qualità, innovazione e sostenibilità dei prodotti italiani, aiutando i consumatori a riconoscere il valore unico che essi rappresentano. Non va poi dimenticato  che l’elemento chiave del successo del made in Italy è il sistema produttivo italiano e l’eccellenza manifatturiera delle pmi che lo compongono e che occorre salvaguardare con interventi di politica industriale. È fondamentale che le istituzioni mantengano, migliorino e amplino le misure di incentivazione attualmente disponibili, soprattutto quelle relative a innovazione, sostenibilità e digitalizzazione, con particolare riferimento alle tecnologie innovative e all’Intelligenza Artificiale. Solo così potremo aumentare la nostra competitività”, ha aggiunto la manager.

Per quanto concerne Mido, l’edizione 2025 vedrà la partecipazione di oltre 1.200 espositori provenienti da più di 50 paesi e i visitatori da 160 nazioni, tra buyer, ottici, professionisti, giornalisti e tutti gli operatori del settore. Saranno mille i metri quadrati di spazio espositivo in più rispetto al 2024 allestito nei sette padiglioni e nelle otto diverse aree espositive, che accoglieranno i grandi brand della moda e i piccoli designer indipendenti, i produttori di lenti, macchinari e accessori e le collettive asiatiche

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Il padiglione 6 ospiterà l’Academy e l’area Start Up, entrambe in crescita rispetto allo scorso anno (+13 espositori per Academy e +9 per Start Up), avrà una nuova piazza che riassumerà lo stile dei caratteristici borghi italiani. I padiglioni 2 e 4, sede dell’area Design, saranno riorganizzati per permettere di accogliere un numero maggiore di espositori, di ampliare alcuni stand e ospitare le tante new entries. Nella piazza del padiglione 4, inoltre, un’installazione sarà dedicata al DaTE, l’evento dell’occhialeria contemporanea che si svolgerà dal 13 al 15 settembre a Riccione.

Ripensata per garantire una maggiore funzionalità e fruibilità anche la Fashion Square del padiglione 1, punto di riferimento per i brand di alta moda, lusso e fashion e che sabato alle 17 farà da palcoscenico alla cerimonia di premiazione dei Mido Awards. Nel rinnovato spazio The Vision Stage al padiglione 1 si terranno workshop, incontri, conferenze e convegni con ospiti nazionali e internazionali su tematiche di stretta attualità e d’interesse per tutti i professionisti. Sabato il Ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso parteciperà alla conferenza stampa di presentazione della mostra ‘The lens of time’, progetto di Anfao che celebra il connubio tra innovazione e tradizione, con una mostra ospitata a Palazzo Flangini a Venezia. Il calendario completo degli eventi è presente sul sito e sulla app di Mido, ridisegnata per l’occasione, oltre che comunicato attraverso i canali social della manifestazione.

In conclusione Lorraine Berton ha comunicato le date di Mido del prossimo anno, in programma dal 31 gennaio al 2 febbraio 2026, in anticipo rispetto alle tempistiche consuete per non accavallarsi con i Giochi Invernali di Milano – Cortina (6-22 febbraio).



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