Fisco, Leo: “In arrivo correttivi alla riforma con tre focus”

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(Teleborsa) – I correttivi in arrivo alla riforma fiscale avranno tre focus su autotutela, soglia Iva per il reato di contrabbando e conciliazione in Cassazione. È quanto ha annunciato il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, intervenendo a Telefisco. “Abbiamo fatto 14 decreti legislativi già in Gazzetta Ufficiale, abbiamo tre testi unici e in rampa di lancio due provvedimenti uno sulle accise, da approvare in via definitiva, e il testo unico sulla riscossione da approvare in tempi rapidi. Il correttivo – ha aggiunto – dovrà fare una rassegna dei vari dlgs e avrà tre focus particolari su situazioni che vanno meglio delineate: il primo sullo statuto del contribuente per ampliare l’ambito di applicazione della autotutela obbligatoria, il secondo riguarda la questione delicata che tocca le dogane”, l’Iva e il reato di contrabbando “per elevare la soglia molto bassa di 10mila euro”, il terzo intervento sarà “sul contenzioso. È stata introdotta la conciliazione anche in Cassazione e l’obiettivo, verificando la risorse, è quello di fare in modo che anche i ricorsi pendenti rientrino nell’ambito dell’applicazione della conciliazione”.

Per finanziare il taglio delle tasse al ceto medio si valuta l’uso del gettito strutturale derivante del recupero dell’evasione e dall’aumento dell’occupazione ma non è detto che arrivi nel 2025. “Non posso impegnarmi sui tempi – ha detto Leo –. Nel futuro bisognerà venire incontro alla fsascia del ceto medio con redditi da 28 a 50mila euro e se possibile fino a 60mila. Il problema sono le risorse e su questo stiamo lavorando con l’Agenzia delle Entrate e la Ragioneria perché tutti gli interventi devono essere fatti in modo prudente per rispettare la nuova governance europea. Noi stiamo producendo risultati significativi nella lotta all’evasione, ci sono stati recuperi per 32,7 miliardi e c’è un trend di crescita. Bisognerà individuare in questa area la parte strutturale che può essere messa al servizio dell’intervento per il ceto medio. Poi ci sono possibili interventi legati all’incremento dell’occupazione che genererà flussi di imposte importanti”. Alla domanda se il taglio per il ceto medio arriverà entro quest’anno, Leo ha replicato: “Ci lavoriamo, non posso ancora impegnarmi sui tempi ma sono interventi che devono essere fatti e andare a vantaggio di questo comparto di contribuenti”.

In tale scenario il viceministro dell’Economia non si esprime sull’ipotesi di una nuova rottazione delle cartelle fiscali. Per questa decisione, ha detto, è necessaria “massima cautela perché ripetendo queste rottamazioni ogni 3-4 anni si rischia di non dare una visione organica della materia. Ci atterremo alle conclusione della Commissione” che sta valutando quante cartelle, sul totale del magazzino riscossione che a dicembre era di 1.275 miliardi, “possono eventualmente dar corso ad una rottamazione. Alla luce di queste conclusioni si produrranno interventi normativi”.

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Il magazzino riscossione a dicembre 2024 ammontava a 1.275 miliardi e – ha detto Leo – “sono convinto che a gennaio sia aumentato ancora”. Per capire come gestire questo enorme stock “bisogna fare innanzitutto un’operazione verità”, ha spiegato Leo e per questo “è stata incaricata Commissione presieduta da un presidente di sezione della Corte dei Conti e a cui fanno parte rappresentanti dell’Agenzia delle Entrate, del Dipartimento finanze del Mef e della Ragioneria generale, per capire quanti carichi possono essere abbandonati perchè sono lievi, quanti possono essere gestiti in forme diverse, e quanti possono eventualmente dar corso a rottamazione. Ma bisogna farlo con cautela, perchè ripetendo queste rottamazioni ogni 3-4 anni”.

Infine il viceministro dell’Economia è intervenuto sulla web tax. “Sono convinto che attraverso il dialogo che l’Unione europea farà con l’Amministrazione Trump si possa arrivare ad una soluzione equilibrata” ha affermato Leo. Il viceministro ha ricordato che il governo è già intervenuto in legge di bilancio sulla web tax che si applica per fatturati sopra i 750 milioni di euro. È stato però abolito il secondo requisito, ossia quello di produrre almeno 5 milioni di fatturato in Italia. Discorso analogo per la global minimum tax. “Non nascondo difficoltà applicative – ha spiegato – ma anche su questo tema, con una interlocuzione tra Ue e Trump credo si possa arrivare ad una soluzione di stabilizzazione e di equilibrio”.

(Teleborsa) 05-02-2025 12:53



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