È morto l’Aga Khan – Il Post

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L’Aga Khan IV, leader spirituale dei musulmani ismaliti, imprenditore e filantropo che fu tra i monarchi più ricchi del mondo e che diede un contributo fondamentale allo sviluppo economico e turistico della Costa Smeralda, è morto a Lisbona a 88 anni. Le cause della morte non sono state diffuse, e l’Aga Khan Development Network ha scritto su X (Twitter) che arriverà un annuncio sul suo successore.

Aga Khan era infatti un titolo reale: il suo vero nome era Karīm al-Husaynī. Nel 1957 alla morte del nonno diventò il 49esimo imam dei Nizariti, setta dell’Islam sciita che conta circa 15 milioni di fedeli sparsi nel mondo (ma soprattutto in Medio Oriente). Da allora l’Aga Khan interpretò il ruolo in modo imprenditoriale e cosmopolita, facendosi conoscere in Italia per gli investimenti che iniziarono le fortune economiche della Costa Smeralda e per aver fondato e posseduto fino alla sua chiusura la compagnia aerea che diventò prima Meridiana e poi, a partire dal 2018, Air Italy. E in Occidente come filantropo, uomo d’affari e playboy, pur continuando a rappresentare spiritualmente i Nizariti e a ricevere ogni anno le ingenti donazioni che hanno rappresentato gran parte del suo patrimonio.

L’imam è il titolo religioso musulmano più importante, e a differenza del resto degli sciiti i Nizariti hanno continuato a considerare la successione attiva fino ad oggi, arrivando appunto al 49esimo, l’Aga Khan IV. Il suo trisnonno ricevette il titolo a inizio Ottocento dallo scià di Persia Fath Ali Shah. I Nizariti sono quelli che secoli fa presero il nome di Setta degli Assassini, dal nome del loro leader dell’XI secolo Hasan, che sotto il suo regno fondò il celebre ordine segreto di sicari.

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L’Aga Khan IV era nato a Ginevra nel 1936, figlio del principe Aly Khan e dell’ereditiera britannica Joan Yarde-Buller, che divorziarono pochi anni dopo per le relazioni extraconiugali di lui. Il padre dell’Aga Khan avrebbe sposato poi la famosissima attrice Rita Hayworth. Husayni passò la sua infanzia a Nairobi, in Kenya, per poi tornare in Svizzera per frequentare una delle più prestigiose scuole private al mondo. Frequentò infine Harvard, assumendo il titolo di Aga Khan ad appena 20 anni alla morte del nonno, ancora prima di laurearsi in Storia islamica nel 1959. Suo nonno scelse lui anche se suo padre e suo zio venivano prima nella successione, perché voleva che a guidare i Nizariti in un momento storico di grandi e rapidi cambiamenti fosse un leader giovane.

Fin dall’inizio del suo imamato, l’Aga Khan annunciò di volersi impegnare per migliorare le condizioni di vita dei Nizariti e la loro convivenza con i popoli dei paesi nei quali vivevano. Le sue prime attività imprenditoriali furono collegate a questo impegno: nel 1961, in corrispondenza del ritiro degli inglesi dal Kenya, fondò a Nairobi una società di media indipendente. In Kenya vivevano e vivono infatti molti Nizariti, e l’Aga Khan voleva dotare il paese di un sistema di informazione adatto a una democrazia. Oggi il Nation Media Group è il gruppo mediatico più importante dell’Africa centrale e orientale.

Negli stessi anni, l’Aga Khan inaugurò la serie di affari che l’avrebbe reso più noto e legato all’Italia: dopo aver visitato il Nord della Sardegna, fu fortemente colpito e attratto dalla bellezza delle coste e decise di acquistare una gran quantità di terreni per sviluppare una serie di infrastrutture turistiche. Se la Costa Smeralda è quel che è oggi, cioè un luogo di vacanze di lusso ed estremamente florido per le economie locali, lo si deve all’Aga Khan, che a partire dai primi anni Sessanta fondò Porto Cervo, fece costruire un ampio porto turistico, istituì lo Yacht Club Costa Smeralda e pose le basi insieme ad architetti e scenografi scelti appositamente dell’estetica che avrebbe reso famosa nel mondo quella parte di Sardegna. E tra le altre cose, l’Aga Khan fondò nel 1963 Alisarda, la compagnia aerea che sarebbe poi diventata Meridiana e infine Air Italy. L’Aga Khan rimase azionista di maggioranza della società finché fu poi messa in liquidazione nel 2020.

Ma gli investimenti dell’Aga Khan interessarono un sacco di paesi diversi, dall’Uganda – dove mediò per il rientro delle migliaia di Nizariti espulsi dal regime di Idi Amin – alla Birmania, dalla Tanzania al Tajikistan. Gli investimenti dell’Aga Khan sono dichiaratamente a fini di lucro, e sono gestiti dall’Aga Khan Development Network, che supervisiona le attività di circa 200 agenzie e società più piccole, impegnate in settori diversissimi ma per la maggior parte attive nei paesi in via di sviluppo. Si occupa di costruire infrastrutture e avviare programmi per la sanità, l’educazione, la promozione culturale, lo sviluppo delle aree rurali e in generale lo sviluppo economico.

L’Aga Khan IV con il presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy nel 1961. (AP Photo/Harvey Georges)

L’Aga Khan, attraverso il suo fondo investimenti, ha costruito università, ospedali, centri culturali, fondazioni, istituzioni così come resort di lusso, che lo hanno reso uno dei monarchi più ricchi del pianeta: nel 2010 era all’11esimo posto nella lista di Forbes, con un patrimonio stimato intorno al miliardo di dollari. Secondo una stima di un profilo sull’Aga Khan di Vanity Fair del 2013, la cifra si avvicina ai 13 miliardi. Possiede un’isola privata alle Bahamas, due jet, uno yacht da decine di milioni di euro, tenute di lusso in mezzo mondo e un gran numero di cavalli da corsa, un’altra attività che gli ha garantito introiti sostanziosi (è considerato il migliore allevatore di Francia).

Negli anni ha ricevuto onorificenze in tutto il mondo, da quello di Sua altezza reale conferito dalla regina Elisabetta II nel 1957 a quello di cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana assegnatogli dal presidente Giovanni Leone nel 1977. Viveva principalmente nella residenza di Gouvieux, in Francia, ma anche in quella di Pune, in India, e normalmente passava alle cronache per la sua vita mondana e le sue molte relazioni. Era stato infatti sposato due volte, la prima con la modella britannica Sarah Frances Croker-Poole (dal 1969 al 1995) e la seconda con l’ereditiera tedesca Gabriele Renate Thyssen (dal 1998 al 2014).

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(AP Photo/Manish Swarup, File)

I tabloid raccontarono con regolarità le molte relazioni extraconiugali dell’Aga Khan, diventato famoso per la sua vita dissoluta che ha dovuto più volte conciliare pubblicamente con il suo ruolo religioso. Era un musulmano moderato, che soprattutto negli anni Duemila, quelli delle guerre in Iraq e in Afghanistan e della cosiddetta guerra al terrorismo, provò a fare da mediatore tra il mondo islamico e quello occidentale. Un po’ come per i monarchi della penisola arabica, a fare andare d’accordo l’Aga Khan con i governi occidentali sono storicamente stati i suoi investimenti plurimilionari.



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