L’utile di Credit Agricole supera le attese in vista del nuovo piano industriale. La seconda banca francese, grazie alle attività assicurative e di asset management con Amundi, ha registrato nel quarto trimestre del 2024 un utile netto in crescita del 27% a 1,69 miliardi di euro, sopra gli 1,41 miliardi previsti dagli analisti.
Raggiunti con un anno di anticipo gli obiettivi 2025
Crescita a due cifre (+17%) anche per i ricavi, pari a 7,1 miliardi. Anche in questo caso superiori alle previsioni di 6,53 miliardi degli esperti. Bene la raccolta patrimoniale con ricavi pari a 2,05 miliardi (+32%). L’istituto è meno orientato verso l’investment banking e il trading rispetto a molte delle banche rivali europee.
« Credit Agricole ha ancora una volta superato tutti gli obiettivi finanziari del suo piano strategico, con un anno di anticipo (incluso un ritorno sul capitale tangibile, Rote, superiore al 12%, ndr)», ha commentato il ceo, Philippe Brassac. Unica nota dolente il costo del rischio, aumentato rispetto al trimestre precedente a 34 punti base, a causa di una revisione del modello e della riclassificazione.
Dividendo più ricco
A fronte di un utile netto record per l’intero esercizio di 8,6 miliardi (+4,6%) con ricavi che hanno raggiunto quota 38,1 miliardi (+4,6%), la banca proporrà un dividendo a valere sul bilancio 2024 di 1,10 euro per azione, +5% rispetto al 2023 (rendimento superiore al 7%), del 3% oltre la stima del consenso.
Solo in Italia l’utile supera i 600 milioni
Solo CA Italia ha registrato ricavi in aumento dell’1,3% a 3,056 miliardi, un risultato lordo di gestione pari a 1,396 miliardi con un utile netto di 608 milioni, anch’esso in crescita del 12,7% rispetto al 2023. Alla fine dello scorso anno la quota di mercato di CA Italia era pari al 5%, con 6,1 milioni di clienti (190 mila i nuovi clienti acquisiti, +7%) e 102 miliardi di euro di impieghi (+2% rispetto al 2023). È poi continuata la riduzione dei ratio npe lordo e netto, rispettivamente al 2,7% e all’1,3%, e l’ulteriore rafforzamento del livello di copertura al 53,7% (+288 punti base). Confermata la solidità patrimoniale con un common equity Tier 1 fully loaded pari al 14%.
Il ceo Brassac: non vogliamo acquisire Banco Bpm
Credit Agricole ha altri interessi in Italia. Infatti, ha aumentato a dicembre dello scorso anno la sua partecipazione in Banco Bpm al 15,1% ed è quindi il principale azionista (lo è dal 2022), un attore chiave nella battaglia per il controllo della banca. Il ceo di Unicredit, Andrea Orcel, ha detto lo scorso mese di essere aperto a migliorare l’offerta non concordata per il Banco.
La banca francese ha accordi con quella italiana nel credito al consumo e nelle assicurazioni, mentre la sua controllata Amundi ha un contratto di distribuzione con Unicredit che scade nel 2027. «Siamo in una posizione vantaggiosa tra due grandi partner, Unicredit con cui stiamo sviluppando asset manager e Banco Bpm», ha dichiarato Brassac. «Dobbiamo capire meglio come il governo italiano valuterà l’offerta di Unicredit per Banco Bpm, poi vedremo quale sarà la scelta migliore per noi».
In ogni caso, ha precisato che Credit Agricole non ha alcun piano di conquista sul Banco, «la nostra unica motivazione è quella di difendere i nostri interessi, non siamo di parte», ha spiegato Brassac che, però, si ritirerà dal suo ruolo a maggio dopo 10 anni alla guida della banca. Sarà sostituito da Olivier Gavalda.
Analisti più che soddisfatti
Alla borsa di Parigi il titolo Credit Agricole sale del 2,10% a 14,86 euro, anche perché l’azionista di maggioranza della banca, Sas Rue La Boetie, ha dichiarato che intende acquistare fino a 500 milioni di euro di azioni entro la fine del terzo trimestre. Attualmente detiene il 62,76% di Credit Agricole. Anche il titolo Banco Bpm a Milano sale dello 0,37% a 8,59 euro.
Per Citi i risultati trimestrali di Credit Agricole sono stati migliori del previsto, con ricavi e costi sopra le attese che hanno portato a un utile e a un dividendo superiori. «La banca ha recentemente nominato un nuovo management e il mercato attende la presentazione del nuovo piano industriale, poiché il gruppo ha già ampiamente superato i target per il 2025. Confermiamo il rating neutral e il target price a 15,50 euro sull’azione», afferma Citi. «Le domande chiave per Credit Agricole da qui in avanti riguardano i piani di sviluppo in Italia, nonché i nuovi obiettivi e ambizioni del piano a medio termine sotto la guida del nuovo ceo, Olivier Gavalda», aggiunge Barclays. (riproduzione riservata)
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