Conti Alphabet: le azioni resteranno sui massimi nonostante la guerra commerciale?

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Finita nel bel mezzo della guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti, Alphabet (NASDAQ:)svelerà i suoi conti oggi alla chiusura dei mercati.

Pechino, in risposta alla decisione del presidente americano Donald Trump di aumentare del 10% i dazi sulle importazioni dal Paese, ha messo nel mirino Google, aprendo un’inchiesta per presunte violazioni delle leggi antitrust.

È vero, più fumo che arrosto, anche perché le attività del motore di ricerca sono già sottoposte a misure restrittive in Cina. Ma tanto basta per mettere ancora più pressione in una giornata e in un periodo storico delicato per la Big Tech.

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Prima dei dazi, a far finire in rosso le azioni Alphabet ci aveva pensato l’entrata in scena di DeepSeeck, la startup capace di mettere in discussione gli ingenti investimenti in IA delle grandi aziende tecnologiche statunitensi.

In ogni caso, l’azienda guidata dal ceo Sundar Pichai ha saputo resistere ai recenti attacchi cinesi e continua a scambiare intorno ai massimi storici sopra quota 200 dollari per azione.

Punti di forza e di debolezza di Alphabet

Tra i punti di forza di Alphabet c’è l’ottimo stato di salute finanziaria con un robusto rendimento del 32% sul patrimonio netto e una significativa generazione di flussi di cassa, sostenuta dalla crescita del 14% del fatturato di Google Services su base annua e dall’impressionante espansione del 35% di Google Cloud. L’integrazione strategica dell’IA in tutto l’ecosistema di Alphabet, in particolare attraverso Gemini AI in sette importanti prodotti che raggiungono oltre 2 miliardi di utenti mensili, dimostra la volontà del gruppo di competere per la leadership tecnologica. Intanto, YouTube mantiene la sua grande fetta di mercato con video capaci di generare 70 miliardi di visualizzazioni giornaliere.

Ma non è tutto oro quel che luccica. Per mantenere la sua posizione dominante, Alphabet dovrà saper dimostrare la capacità di ottenere profitti anche oltre alle entrate pubblicitarie, da cui è fortemente dipendente. Inoltre, gli ostacoli normativi non mancano. Più che dell’inchiesta cinese, a preoccupare sono i processi contro l’antitrust che Google si trova ad affrontare negli Stati Uniti e in Europa.

Alphabet deve fare i conti con le competitor Usa

C’è allora il rischio che tutte le difficoltà emergano con la trimestrale?

Alcuni aspetti, come la paura per l’intelligenza artificiale a basso costo e le inchieste dell’antitrust, sembrano già scontati dal mercato anche se non superati. Piuttosto, adesso per Alphabet è giunto il momento di fare i conti con le rivali di casa propria, ovvero Amazon (NASDAQ:) e Microsoft (NASDAQ:), che ha già svelato gli utili la settimana scorsa.

L’attenzione si concentrerà sui risultati provenienti dal cloud. Nel caso di Microsoft, un aumento dei ricavi dei servizi cloud nell’intorno del 21% non è stato ritenuto sufficiente dai mercati che hanno punito il titolo (-6,2%) dopo i conti.

E non c’è motivo di pensare che ad Alphabet verranno concessi sconti.

Microcredito

per le aziende

 

Focus su ricavi da cloud e pubblicità

In base alle stime degli analisti, i ricavi di Google Cloud dovrebbero toccare i 12,1 miliardi rispetto ai 9,1 miliardi dell’anno scorso, quasi il 33% in più, una crescita superiore anche alle attese che c’erano su Azure di Microsoft.

Inoltre, grande rilievo avranno i ricavi pubblicitari che dovrebbero salire a 71,7 miliardi, dai 65,5 miliardi di un anno fa.

Eps attesi in crescita del 30%

Più in generale, per quanto riguarda gli utili complessivi, il sentimento degli esperti è positivo. Il grafico sottostante mostra il trend delle previsioni degli analisti sugli utili per azione (EPS) attesi nel quarto trimestre 2024 di Alphabet.


Fonte: InvestingPro

Negli ultimi 12 mesi, gli analisti hanno aumentato le aspettative sugli EPS per questo trimestre dell’11,7% per da $1,91 per azione a $2,13 per azione. Quasi il 30% in più rispetto agli 1,64 dollari per azione di un anno fa.

Contemporaneamente, il fatturato complessivo del Q4 è atteso a 96,699 miliardi di dollari, in crescita del 12% anno su anno.

I mercati non si accontentano più

Ma le elevate aspettative potrebbero ritorcersi contro il colosso americano. Come mostra il grafico seguente, relativo alle ultime 7 trimestrali, Alphabet ha abituato i broker a essere stupiti.

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Finanziamenti e contributi

 

Tuttavia, la reazione dei mercati a conti sopra le attese non si è sempre rivelata altrettanto positiva. E spesso il titolo ha subito profonde correzioni, anche di oltre il -8%.

Nell’ultimo anno le azioni di Alphabet sono balzate di oltre il 40%, 1 punto percentuale in più di Amazon e venti volte in più del 2% registrato da Microsoft nello stesso periodo. Anche stavolta, dunque, i presupposti per battere le attese ci sono tutti.

Basterà a convincere i mercati che l’attuale rapporto prezzo/utili superiore a 26x sia giustificato? Ancora una volta, il successo dell’azienda si giocherà sui risultati del cloud e pubblicitari. Ma soprattutto, Alphabet dovrà dimostrare la bontà dei propri investimenti e, numeri alla mano, spiegare che, anche ai tempi della rivoluzione IA, la qualità vale più della quantità.

Al momento gli analisti ne sembrano ancora convinti e per i prossimi 12 mesi fissano il target price delle azioni Google in rialzo del 7,52% rispetto ai 201,23 dollari della chiusura di ieri.

Contabilità

Buste paga

 


Fonte: Investing.com

Ma si sa, di questi tempi le cose tendono a cambiare in fretta.

Quest’articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all’investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l’acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di asset, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico dell’investitore

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