Sostenibilità FVG, Despar Nord recupera oltre 260 t di cibo

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04.02.2025 – 15.45 – Nel 2024 in Friuli Venezia Giulia recuperate oltre 260 tonnellate di cibo.

  • Gli alimenti raccolti nei punti vendita della regione sono stati donati a più di 40 associazioni sul territorio, consentendo la preparazione di quasi 600 mila pasti
  • L’impegno per il contrasto agli sprechi alimentari si concretizza anche con numerose iniziative promosse da Despar Nord come la possibilità per i clienti di acquistare i prodotti in scadenza scontati del 50%, l’adesione alla Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR), attività di sensibilizzazione e incontri con le onlus impegnate nella redistribuzione dei prodotti alimentari rimasti invenduti

Ridurre lo spreco di cibo, promuovere un modello di alimentazione sostenibile e favorire la coesione sociale: è questo da oltre vent’anni il cuore dell’impegno di Despar Nord per il recupero di cibo rimasto invenduto nei punti vendita e redistribuito attraverso una solida rete di associazioni ed enti caritativi in tutte le cinque regioni in cui l’azienda è presente.

Un impegno che si è rafforzato di anno in anno e che, nel 2024, ha permesso a Despar Nord di recuperare nel solo Friuli-Venezia Giulia oltre 260 tonnellate di prodotti alimentari in eccedenza raccolti nei punti vendita a gestione diretta della regione che sono stati rimessi virtuosamente in circolo, consentendo la preparazione di quasi 600 mila pasti destinati alle persone più fragili.

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L’attività di redistribuzione è realizzata grazie alla consolidata collaborazione con Fondazione Banco Alimentare che ha permesso, negli anni, a Despar Nord di creare una solida rete con il mondo del volontariato e di lavorare insieme ad oltre 41 associazioni ed enti caritativi sui territori.

Nel solo 2024 in Friuli-Venezia Giulia, Despar Nord ha recuperato e rimesso in circolo alimenti appartenenti a tutte le categorie, dai freschi alla macelleria, dalla panetteria all’ortofrutta, fino ai prodotti confezionati. Un traguardo importante conseguito mediante l’abbinamento di tutti i punti vendita a gestione diretta a insegna Despar, Eurospar e Interspar della regione con almeno un’associazione di riferimento che, con cadenza regolare, ha ritirato e redistribuito la merce ancora buona ma non più commercializzabile.

Questa iniziativa ha un importante impatto anche in termini di riduzione degli sprechi e degli scarti: in Friuli-Venezia Giulia la quantità totale di merce recuperata ha infatti consentito di ottenere una riduzione dei rifiuti prodotti dall’azienda pari a oltre 250 tonnellate, equivalenti a quasi 570 cassonetti della spazzatura. Inoltre, ha consentito di non sprecare più di 900 tonnellate di CO2 eq. emessa e quasi 550mila metri cubi di acqua utilizzata per produrre gli alimenti rimessi in circolo.

I risultati del recupero delle eccedenze alimentari sono una testimonianza concreta dell’impegno di Despar Nord nel contrasto agli sprechi alimentari che l’azienda persegue durante tutto l’anno con numerose attività promozionali e di sensibilizzazione: tra queste la possibilità per i clienti di acquistare, scontati del 50%, i prodotti a scadenza ravvicinata contrassegnati da un apposito bollino con indicata la percentuale di sconto che li rende immediatamente riconoscibili sugli scaffali.

Despar Nord ha inoltre aderito alla Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR) rinnovando il proprio impegno per la sostenibilità e la riduzione degli sprechi alimentari e organizzando per l’occasione un ciclo di incontri a livello regionale in Veneto, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige, che hanno rappresentato un importante momento di confronto e collaborazione con le oltre 160 onlus attive nei territori per la redistribuzione dei prodotti alimentari rimasti invenduti, promuovendo un modello virtuoso di lotta allo spreco.

“I dati relativi al recupero dei prodotti in eccedenza nei punti vendita del Friuli-Venezia Giulia evidenziano il forte impegno della nostra azienda nella lotta agli sprechi alimentari” – ha detto Fabrizio Cicero, Direttore Regionale Friuli-Venezia Giulia di Despar Nord – “Un’attività che negli anni ha visto un successo crescente, grazie alla consolidata collaborazione con la Fondazione Banco Alimentare e alla sinergia con il dinamico tessuto associativo e di volontariato della regione. I risultati raggiunti e l’impegno che ogni giorno mettiamo in campo su più fronti confermano il nostro ruolo di azienda socialmente responsabile, profondamente inserita nei territori in cui si inserisce e vicina alle persone e alle comunità”.

[c.s.] gg





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CALCIO Saverio Sticchi Damiani “Con la cessione di Dorgu si creano le basi per il futuro del Lecce” A conclusione della sessione di calcio mercato in cui per il Lecce si è registrata la cessione più lucrosa della sua ormai centenaria storia la società ha indetto una conferenza stampa nel corso della quale ha preo la parola prima di il presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani, ed anche per lui nel corso degli ultimi giorni, per la precisione a Parma, dobbiamo registrare un primato storico: Sticchi Damiani ha infatti superato per vittorie conquiste nel massimo campionato italiano, dopo quella di parta sono 31, sia Mario Moroni (30) che Franco Jurlano (29). “Volevo fare il punto sullo stato di salute del club, parlando soprattutto di numeri, debiti, verità. Chiedetemi pure tutto su qualsiasi cosa non sono chiaro, la nostra trasparenza è massima. C’è quest’idea che si dà un messaggio e se ne cela un altro, cosa sbagliatissima. 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Ora parliamo del reinvestimento delle risorse. C’è preoccupazione che quest’introito vada ad un precedente risanamento frutto della retrocessione in B sommata ai due anni cadetti di Covid i quali ci hanno portato un -27. Calcio e Finanza ha fatto un articolo su un documento ufficiale, ma lo ha fatto nei giorni dell’addio di Dorgu. Questo per dire che il ripianamento del -27 sarebbe arrivato a prescindere dall’ultimo acquisto tramite tre plus di bilancio di fila. Quindi gli introiti di Dorgu vanno al di là del ripianamento. Si è parlato di debiti, che io ho detto siano stati azzerati. Ed è una grande verità. Ci sono delle passività che vanno a bilancio, come la svalutazione dei calciatori, che però non sono soldi che devi a qualcuno. Semplicemente influiscono su quel -27 che ripiani con tre bilanci positivi di fila, come stiamo facendo a prescindere dalla plusvalenza di Dorgu. Ora, questo non vuol dire che il giorno dopo aver ceduto Dorgu buttiamo 30 milioni sul mercato, non è così che fa il Lecce. Noi dobbiamo continuare a prendere giocatori a 2 per formarli, andando ovviamente ad accrescere l’aspetto delle possibilità. Un altro aspetto: nessuno dei soci ha mai preso 1 euro. Abbiamo investito 26 milioni per la nostra scalata, cosa che ha fatto anche il Napoli investendo e poi dando sostenibilità ad una società strutturata. E’ così che un certo tipo di società fanno calcio. Noi abbiamo fatto un regalo al territorio, investendo soldi privati che qui non è facile reperire. Le aziende locali come sponsor tramite Confindustria sono riuscite a sommare 27mila euro, quest’anno la Camera di Commercio ha provato a fare lo stesso per acquistare uno skybox da 50mila euro tramite aziende locali e non ci è riuscita. Noi invece abbiamo investito 26 milioni nel Lecce, facendo una scalata che non era scontata. C’è chi ha speso 70 milioni ed è ancora in C. Sostenibilità non vuol dire che non si investe, ma che si generano ricavi reinvestiti”. Il tifoso non c’entra nulla, perché girano numeri a casaccio. Ad esempio sugli innesti. Parliamo di cifre reali che entrano nel club, per Pongracic sono entrati 10 milioni e per Gendrey poco più di 6. Si riduce di parecchio. Grazie al lavoro dei direttori abbiamo fatto cessioni importanti, incassando escluso Dorgu 40 milioni effettivi, spendendone 42. Però io so che quei 42 diventeranno 200. Il tifoso sbaglia perché ha numeri sbagliati, c’è chi dice che ci mettiamo i soldi in tasca. Affrontiamo questo tema, perché ai tempi di Semeraro si ruppe tutto dicendo che se li intascavano anche se avevano in realtà perso 100 milioni. Il tifoso può stare tranquillo, i soldi di Dorgu verranno reinvestiti. E’ un tema che verrà sgomberato. Abbiamo fatto un accordo con l’Ordine dei commercialisti e metteremo a disposizione un professionista per ogni curiosità che i tifosi possano avere. Dorgu verrà pagato in 5 anni, perché anche i grandi club come il Manchester United chiede le rateizzazioni. Quindi noi ora ci troviamo a giocare un campionato sudatissimo, è una bella stagione, sono carico in questo momento storico. Dobbiamo stare tutti uniti, guardare a Parma quanto abbiano inciso i tifosi”. Io credo che sul mercato le abbiamo provate tutte. Io credo che abbiamo fatto un mercato da Lecce, spendendo 2 milioni per giocatori validi. Magari se lo stesso giocatore viene pagato 8 il tifoso è contento. Pensate a Pierotti, lo scorso anno si diceva non avessimo fatto abbastanza perché avevamo acquistato lui a 1,2 milioni. Se oggi me lo chiedono a 8 milioni io non lo do, quindi credo che per quelle che sono le nostre possibilità e caratteristiche il Lecce provi sempre a fare il massimo. Ovviamente siamo in piena regola anche con i rapporti con il fisco. Sui costi delle cessioni sono tanti gli aspetti ad influire ed è giusto parlarne. Prendiamo ad esempio Gendrey, perché giocatori così li puoi avere a zero come fatto da noi se poi fai degli accordi come riconoscere percentuali future al club che te lo cede ma anche agli intermediari che possono aver favorito la trattativa. Sono tanti gli aspetti da prendere in considerazione. Poi non dimentichiamo che ci troviamo in una Serie A complicatissima, con di fronte club che investono cifre importanti come Como, Parma e non solo. Non dimentichiamo che si è parlato tanto di fair play finanziario, un tetto che noi ci siamo auto imposti perché è importante per stare in salute come club. Siamo stati criticati perché parliamo del centro sportivo magari dopo una sconfitta. Non dobbiamo farci trascinare dal risultato del momento, un club come il nostro deve convivere con la sconfitta. Non dobbiamo fermarci all’oggi, serve visione a lungo termine. Non so perché il centro sportivo sia stato preso in antipatia da alcuni, io non mi stancherò mai di sottolineare invece l’importanza di alcune cose perché sono sintomo di salute e lungimiranza. Il centro sportivo ti porta meno infortuni, quindi punti. E’ importante e non dobbiamo farci prendere troppo dalle difficoltà del momento”.