Truffe online: si stima che nel 2022 un milione di italiani ne fosse stato vittima. Oggi, i dati parlano di due milioni e mezzo. Cosa succede, esattamente, e cosa possiamo fare per evitare queste fregature che spesso si trasformano in vere e proprie tragedie? Ne parliamo con Gabriele Del Mese, ceo della start-up torinese Moneyviz, realtà che si occupa di calcoli finanziari per investitori.
Gabriele, quanti tipi di truffe online esistono?
Tante. Principalmente si parla di trading, cryptovalute e bitcoin. Ma ve ne sono anche diverse, legate a meccanismi di spesa attraverso l’iscrizione a piattaforme dove l’utente crede di investire del denaro e invece si ritrova letteralmente truffato.
Quante sono le persone che tu (e il tuo team di lavoro) seguite?
Circa 5000 in tutta Italia. Da noi vengono purtroppo “a giochi fatti”, quando sono già state oggetto di “predatori” che li hanno letteralmente circuiti con promesse di facili investimenti e guadagni. Spesso se ne accorgono, di essere stati ingannati, solo una volta che vogliono ritirare o disporre dei “guadagni” che pensano di aver generaro. Solitamente in quel frangente entra in gioco un qualche finto broker che si mostra interessato ad aiutarli a rientrare del danno, invece vogliono solo infierire…
Le vittime, chi sono? Come vengono adescate?
Partiamo dal presupposto che le persone sono portate a fidarsi perchè i meccanismi sembrano “favolosamente facili”. Le vittime? Chiunque può cascarci. Sbagliato immaginare soltanto i meno avvezzi alla tecnologia o le persone di mezza età. Anzi. Diciamo che con i giovani i truffaldini si trovano ad avere a che fare con un target meno “fruttuoso” per loro, ma solo perchè i trentenni solitamente hanno meno soldi da parte da investire rispetto a un sessantenne. Meccanismi di ricerca della vittima? Ce ne sono tanti, dalla classica “pesca a strascico” ai contenuti creati ad hoc sui social.
Come quelli che si vedono realizzati da influencer?
Esatto, realizzati per puntare sull’interazione. Pulsantiche ti invitano a cliccare un bottoncino e poi ti ritrovi su un sito o in qualche canale Telegram di qualche fuffa-guru pronto a imbambolarti. E il meccanismo che s’innesca è devastante. Una volta che hanno i tuoi dati, spesso comincia un vero pressing psicologico, contatti via mail o telefono a raffica.
Nessuno vuole rendere ricco qualcuno. Questo va tenuto sempre a mente. E tutte quelle pubblicità, subliminali o meno, che rimandano a gruppi di chat private sono assolutamente da evitare.
E ultimamente, soprattutto su Instagram, vengono diffusi tanti video che invitano a scaricare un gioco per lo smartphone dove i premi sono piuttosto generosi…
Esattamente, e questo si descrive con un termine: gamification. Perchè siamo in un’epoca storica dove con un click possiamo fare tutto. Sembra un gioco, invece si stanno spendendo soldi. Soldi veri, C’è gente che è arrivata a rovinarsi la vita, chi ha perso la moglie e chi è stata lasciata dal marito, dopo aver sperperato denaro e addirittura poi fatto altri debiti per rientrare di questi. I coniugi, che erano contrari dall’inizio, stanchi di sopportare, li lasciano. Ho visto persone ipotecarsi la casa, mandare in malora le proprie aziende, restare soli, disperati. E, a volte, l’epilogo è de più drammatici.
Come è successo a Alessandro Argentini, il chivassese vittima di truffa suicidatosi, a 56 anni, pochi giorni fa
C’è un altro allarme che non va ignorato. I giovanissimi. C’è un numero importante di ragazzi e ragazze intorno a 20 anni che cadono dentro a vere e proprie trappole: la proposta che viene fatta loro riguarda corsi motivazionali e di crescita personale. Titoli studiati ad hoc per non passare inosservati, canali di comunicazione in target. Viene promesso loro di diventare persone di successo, gli raccontano di training mentali. Alla fine, molti ci cascano e tra questi in diversi si allontanano dalla famiglia. Proprio come dicono i “maestri” di questi corsi, allontanarsi da chi la pensa diversamente. Il meccanismo è quello delle sette. E una batosta finanziaria a 20 anni, credetemi, è ancora peggio che a 50 o 60. Ci chiamano madri disperate di figli che sono irriconoscibili ormai.
Come una droga. Che questo sia il futuro della ludopatia, il futuro delle “slot”? Ci provano per solitudine, avarizia, noia?
All’inizio è un gioco e più che una slot mi vengono in mente le scommesse. Infatti gli amanti delle scommesse sono facilmente poi prede di questi truffatori. Poi entra in gioco la ludopatia, una vera dipendenza. Mi ripeto, è facile accedere a queste piattaforme – che 99 su 100 sono anche piattaforme fantasma – esattamente quanto è facile ordinare un prodotto su Amazon.Le persone sono iperstimolate. E come accennavo prima, fidelizzate dai loro stessi beniamini, vip e content creator che rifilano annunci. E lasciami dire, sono quasi sicuro che molti di questi “testimonial” nemmeno sappiano cosa stanno andando a proporre al pubblico.
So che a Sanremo terrete un panel con le forze dell’ordine per sensibilizzare in merito agli investimenti consapevoli e truffe, puoi regalare qualche consiglio ai nostri lettori?
Non fidarsi a occhi chiusi. Evitare di fornire a chiunque password personali, accessi da remoto. Ricordare che le piattaforme bitcoin abilitate e regolari sono presenti sul Registro Oam e consultare regolarmente gli elenchi Consab – facilmente reperibili su internet – che riportano tutte le piattaforme illegali man mano che vengono scoperte. E, come ho già detto, di non credere alle favole che promettono soldi facili.
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