5 mostre d’arte in Italia a febbraio 2025

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A febbraio 2025, 5 mostre d’arte straordinarie attraversano la nostra penisola riuscendo ad intrecciare tradizione e modernità. L’Italia dunque è pronta a stupire ancora con una serie di eventi che celebrano la creatività in tutte le sue forme. Dal genio indiscusso di Andy Warhol fino alle sperimentazioni luminose di Carla Campea, ognuna di queste mostre offre un’occasione unica per scoprire il legame profondo tra le opere d’arte esposte e i luoghi unici che le ospitano. Un percorso artistico incredibile che vi porterà ad esplorare il meglio delle mostre di questo mese tra Rende, Venezia, Bologna, Roma e Napoli.

1. Andy Warhol – Pop Art Revolution

museo del presente

A Rende, in provincia di Cosenza in Calabria, il Museo del Presente ospita la straordinaria “Andy Warhol – Pop Art Revolution”. Dal 25 gennaio al 13 aprile 2025, questa mostra è un tributo al genio che ha saputo trasformare oggetti di uso quotidiano in vere e proprie icone senza tempo. Questa mostra offre un affascinante percorso che attraversa le tappe fondamentali della carriera di questo artista visionario, dalle primissime opere degli anni ‘50 fino ai successi di fama mondiale degli anni ‘80. Tra le opere esposte spiccano senza dubbio le celeberrime lattine di Campbell’s Soup, i ritratti di Elvis Presley e Marilyn Monroe, e alcuni pezzi inediti come il ritratto di Regina Schrecker, stilista e grande amica di Warhol. Insieme a questi capolavori un posto speciale è dedicato all’esplorazione del rapporto tra Andy Warhol e l’italia, indagando le sue origini europee con opere meno conosciute ma altrettanto straordinarie. Una sezione della mostra celebra anche l’attività di Warhol come graphic designer, con prototipi di abiti e copertine discografiche, svelando un lato forse più intimo e creativo di questa icona della Pop Art.

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

  • Titolo della mostra: Andy Warhol – Pop Art Revolution
  • Dove: Museo del Presente, Rende (Cs)
  • Quando: 25 gennaio – 13 aprile 2025

2. We Art Open 2025

venezia

A Venezia, nella suggestiva cornice della SPUMA – Venice Art Factory sull’Isola della Giudecca, troviamo la mostra “We Art Open 2025”. Dal 25 gennaio al 10 febbraio 2025, questa incredibile mostra collettiva esplora le direzioni dell’arte contemporanea attraverso le opere di venti artisti di fama internazionale. La mostra offre un’esplorazione multidisciplinare che spazia da discipline come la pittura, la scultura, la fotografia fino alle nuove tecnologie. Tra gli artisti espositori troviamo Eleonora Rinaldi con il suo famoso dipinto “I would let this sweetness kill me”, Federica Sutti con l’opera “Corpus Hominis” ed Enrico Antonello con un’installazione tecnologica che invita il pubblica ad una partecipazione attiva chiamata “Points of View”.

  • Titolo della mostra: We Art Open 2025
  • Dove: SPUMA – Venice Art Factory, Venezia
  • Quando: 25 gennaio – 10 febbraio 2025

3. CAROL RAMA. Unique Multiples

Negli spazi di Villa delle Rose a Bologna, un tributo all’arte di Carol Rama con la mostra “Unique Multiples”, dal 24 gennaio al 30 marzo 2025. Questa esposizione fa parte del programma ART CITY Bologna e mette in luce il corpus di multipli creati dall’artista in un periodo che va dal 1993 al 2005. Tra i lavori esposti troviamo opere arricchite da interventi pittorici manuali, per esplorare il mondo estremamente poetico e provocatorio di Carol Rama, a testimoniare la sua infinita libertà espressiva.

  • Titolo della mostra: CAROL RAMA. Unique Multiples
  • Dove: Villa delle Rose, Bologna
  • Quando: 24 gennaio – 30 marzo 2025

4. AmoR-Pop. NeonPopArt Icons

roma

A Roma, negli spazi della Vaccheria, va in scena il fascino della neon pop grazie a Carla Campea e alla sua mostra “AmoR-Pop. NeonPopArt Icons”, visibile dal 24 gennaio al 24 febbraio 2025. Le opere sono realizzate con tecniche miste che comprendono neon, plexiglass e vernici fluorescenti, e puntano a reinterpretare l’immaginario collettivo in chiave luminosa e multisensoriale. Le creazioni di Campea trasformano lo spazio della Vaccheria in un vero e proprio laboratorio emozionale, con icone della cultura pop come Mickey Mouse, Marilyn Monroe e Al Pacino.

  • Titolo della mostra: AmoR-Pop. NeonPopArt Icons
  • Dove: La Vaccheria, Roma
  • Quando: 24 gennaio – 24 febbraio 2025

5. Michelangelo Della Morte – Pietas

Nella bellissima Chiesa di Santa Maria di Portosalvo a Napoli, si tiene “Pietas” di Michelangelo Della Morte dal 18 gennaio al 18 febbraio 2025. Curata da Melania Fusaro e Federica Guida, l’installazione dell’opera “Pietà” invita il pubblico ad una profonda riflessione sulla fragilità umana indagando la dimensione spirituale più profonda. In una cornice già di per sé carica di storia e spiritualità, questa mostra accompagna i visitatori in un vero e proprio viaggio emozionale alla scoperta dell’eterno dialogo tra bellezza e amore.

  • Titolo della mostra: Michelangelo Della Morte – Pietas
  • Dove: Chiesa di Santa Maria di Portosalvo, Napoli
  • Quando: 18 gennaio – 18 febbraio 2025

Febbraio 2025 si preannuncia quindi un mese pieno di occasioni imperdibili per tutti gli appassionati d’arte, con una serie di mostre che legano storia, bellezza e contemporaneità. Dal glamour patinato della Pop Art fino alla più profonda spiritualità, da nord a sud il nostro Paese ancora una volta è pronto a stupire con un’offerta artistica a dir poco unica.





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CALCIO Saverio Sticchi Damiani “Con la cessione di Dorgu si creano le basi per il futuro del Lecce” A conclusione della sessione di calcio mercato in cui per il Lecce si è registrata la cessione più lucrosa della sua ormai centenaria storia la società ha indetto una conferenza stampa nel corso della quale ha preo la parola prima di il presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani, ed anche per lui nel corso degli ultimi giorni, per la precisione a Parma, dobbiamo registrare un primato storico: Sticchi Damiani ha infatti superato per vittorie conquiste nel massimo campionato italiano, dopo quella di parta sono 31, sia Mario Moroni (30) che Franco Jurlano (29). “Volevo fare il punto sullo stato di salute del club, parlando soprattutto di numeri, debiti, verità. Chiedetemi pure tutto su qualsiasi cosa non sono chiaro, la nostra trasparenza è massima. C’è quest’idea che si dà un messaggio e se ne cela un altro, cosa sbagliatissima. C’è con me Tamborrino del collegio sindacale che potrà riprendermi se dico qualche inesattezza. Parto dall’aspetto economico, per chi vede il calcio in modo più romantico, cosa alla quale tengo tantissimo, ci sarà anche lo spazio in coda. Partiamo dall’operazione Dorgu che ha i caratteri della straordinarietà. E’ la nostra cessione record ed avviene nel nostro momento di grandissima salute economica. Qualcuno ha voluto parlare di criticità, che ci sono state ma in passato con il Covid sul cui risanamento tornerò dopo. Non era un’operazione prevista, non è stata fatta per colmare criticità del passato. Ci porta ricchezza sotto tutti i punti di vista e possibilità di fare investimenti tecnici e strutturali. Più volte abbiamo detto che Dorgu non sarebbe partito a gennaio, ed ora spiego perché è accaduto il contrario. 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Ora parliamo del reinvestimento delle risorse. C’è preoccupazione che quest’introito vada ad un precedente risanamento frutto della retrocessione in B sommata ai due anni cadetti di Covid i quali ci hanno portato un -27. Calcio e Finanza ha fatto un articolo su un documento ufficiale, ma lo ha fatto nei giorni dell’addio di Dorgu. Questo per dire che il ripianamento del -27 sarebbe arrivato a prescindere dall’ultimo acquisto tramite tre plus di bilancio di fila. Quindi gli introiti di Dorgu vanno al di là del ripianamento. Si è parlato di debiti, che io ho detto siano stati azzerati. Ed è una grande verità. Ci sono delle passività che vanno a bilancio, come la svalutazione dei calciatori, che però non sono soldi che devi a qualcuno. Semplicemente influiscono su quel -27 che ripiani con tre bilanci positivi di fila, come stiamo facendo a prescindere dalla plusvalenza di Dorgu. Ora, questo non vuol dire che il giorno dopo aver ceduto Dorgu buttiamo 30 milioni sul mercato, non è così che fa il Lecce. Noi dobbiamo continuare a prendere giocatori a 2 per formarli, andando ovviamente ad accrescere l’aspetto delle possibilità. Un altro aspetto: nessuno dei soci ha mai preso 1 euro. Abbiamo investito 26 milioni per la nostra scalata, cosa che ha fatto anche il Napoli investendo e poi dando sostenibilità ad una società strutturata. E’ così che un certo tipo di società fanno calcio. Noi abbiamo fatto un regalo al territorio, investendo soldi privati che qui non è facile reperire. Le aziende locali come sponsor tramite Confindustria sono riuscite a sommare 27mila euro, quest’anno la Camera di Commercio ha provato a fare lo stesso per acquistare uno skybox da 50mila euro tramite aziende locali e non ci è riuscita. Noi invece abbiamo investito 26 milioni nel Lecce, facendo una scalata che non era scontata. C’è chi ha speso 70 milioni ed è ancora in C. Sostenibilità non vuol dire che non si investe, ma che si generano ricavi reinvestiti”. Il tifoso non c’entra nulla, perché girano numeri a casaccio. Ad esempio sugli innesti. Parliamo di cifre reali che entrano nel club, per Pongracic sono entrati 10 milioni e per Gendrey poco più di 6. Si riduce di parecchio. Grazie al lavoro dei direttori abbiamo fatto cessioni importanti, incassando escluso Dorgu 40 milioni effettivi, spendendone 42. Però io so che quei 42 diventeranno 200. Il tifoso sbaglia perché ha numeri sbagliati, c’è chi dice che ci mettiamo i soldi in tasca. Affrontiamo questo tema, perché ai tempi di Semeraro si ruppe tutto dicendo che se li intascavano anche se avevano in realtà perso 100 milioni. Il tifoso può stare tranquillo, i soldi di Dorgu verranno reinvestiti. E’ un tema che verrà sgomberato. Abbiamo fatto un accordo con l’Ordine dei commercialisti e metteremo a disposizione un professionista per ogni curiosità che i tifosi possano avere. Dorgu verrà pagato in 5 anni, perché anche i grandi club come il Manchester United chiede le rateizzazioni. Quindi noi ora ci troviamo a giocare un campionato sudatissimo, è una bella stagione, sono carico in questo momento storico. Dobbiamo stare tutti uniti, guardare a Parma quanto abbiano inciso i tifosi”. Io credo che sul mercato le abbiamo provate tutte. Io credo che abbiamo fatto un mercato da Lecce, spendendo 2 milioni per giocatori validi. Magari se lo stesso giocatore viene pagato 8 il tifoso è contento. Pensate a Pierotti, lo scorso anno si diceva non avessimo fatto abbastanza perché avevamo acquistato lui a 1,2 milioni. Se oggi me lo chiedono a 8 milioni io non lo do, quindi credo che per quelle che sono le nostre possibilità e caratteristiche il Lecce provi sempre a fare il massimo. Ovviamente siamo in piena regola anche con i rapporti con il fisco. Sui costi delle cessioni sono tanti gli aspetti ad influire ed è giusto parlarne. Prendiamo ad esempio Gendrey, perché giocatori così li puoi avere a zero come fatto da noi se poi fai degli accordi come riconoscere percentuali future al club che te lo cede ma anche agli intermediari che possono aver favorito la trattativa. Sono tanti gli aspetti da prendere in considerazione. Poi non dimentichiamo che ci troviamo in una Serie A complicatissima, con di fronte club che investono cifre importanti come Como, Parma e non solo. Non dimentichiamo che si è parlato tanto di fair play finanziario, un tetto che noi ci siamo auto imposti perché è importante per stare in salute come club. Siamo stati criticati perché parliamo del centro sportivo magari dopo una sconfitta. Non dobbiamo farci trascinare dal risultato del momento, un club come il nostro deve convivere con la sconfitta. Non dobbiamo fermarci all’oggi, serve visione a lungo termine. Non so perché il centro sportivo sia stato preso in antipatia da alcuni, io non mi stancherò mai di sottolineare invece l’importanza di alcune cose perché sono sintomo di salute e lungimiranza. Il centro sportivo ti porta meno infortuni, quindi punti. E’ importante e non dobbiamo farci prendere troppo dalle difficoltà del momento”.