Gli effetti del Patto per Napoli, in arrivo l’ultima rata «forte»: il nodo delle tasse al massimo

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 


di
Paolo Cuozzo

Via libera al Bilancio di previsione da cui emergono dati positivi per le casse municipali. Debito calato in 3 anni di un miliardo

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Il Bilancio di previsione è stato approvato. E il 31 marzo prossimo, arriverà anche la quarta tranche del Patto per Napoli delle 22 previste in altrettanti anni, a decorrere dal 2022 e fino al 2042. Il trasferimento stavolta sarà di 116 milioni: più basso rispetto ai 151 dell’esercizio 2024. «Poca roba», comunque, se si considera che dall’anno prossimo, la rata del Patto si ridurrà drasticamente a 46 milioni annui, viaggiando da quel momento in poi su questa media e per i successivi 16 anni.
Questo significa — milione in più, milione in meno — che la tranche da 116 milioni di quest’anno sarà l’ultima consistente dalla firma del Patto (anno 2022); e che dal 31 marzo 2026 il Comune avrà incassato già 486 milioni su 1,231 miliardi in circa 22 anni. Almeno a leggere l’intesa firmata dal sindaco Manfredi con l’allora capo del Governo, Mario Draghi.

Siamo dunque a quasi la metà del «Patto» che ha, sì, portato tanti vantaggi alle casse comunali, ma anche tante, tantissime tasse per i napoletani. I quali — anche coloro che le tasse le hanno sempre saldate — si sono ritrovati a pagare tributi vari elevati alle stelle, anche per effetto del pre-dissesto e del relativo piano di rientro finanziario che scadrà soltanto nel 2032. Colpa dunque di una situazione finanziaria arretrata complicata e della storica, grande evasione nel pagamento di tributi e multe automobilistiche non incassate. Basti pensare che tra i «residui» della tassa rifiuti — Tari — , che il Comune ancora non riesce a incassare, in bilancio figurano circa 580 milioni.




















































Napoli, dunque, numeri alla mano, per via della storica situazione delle casse comunali, è stata costretta ad elevare tutte le tasse al massimo possibile. Pur in presenza di un dato incontrovertibile, che, per effetto dei soldi del Patto per Napoli e per moltissimi lavori pubblici finanziati da Pnrr e fondi Fsc, l’indebitamento trovato da Manfredi nel momento del suo arrivo — 5 miliardi — è sceso al di sotto dei 4 miliardi di euro.
Resta però una tassazione molto forte. Proprio la Tari, infatti, è la più alta tra le grandi città d’Italia per assenza degli impianti. E aumenterà ancora. Ma anche l’aliquota dell’Imu è al massimo. Stesso discorso per il costo dei servizi a domanda individuale, tipo la refezione scolastica. Dal «Patto» in avanti è quindi aumentata di 0,2 % l’addizionale Irpef, con incassi per il Comune che — parole di Baretta durante la relazione di accompagnamento al Bilancio — sono andati anche oltre l’immaginabile. Per arrivare poi all’introduzione di voci come tassa di soggiorno e tassa di imbarco da 2 euro, che nella quasi totalità sono a carico del turismo. Che a Napoli sta trasformandosi in over-turismo, per effetto dei grandi numeri che affollano la città ormai in ogni mese dell’anno e di un numero abnorme di B&B e case vacanze la cui presenza, però, sta rendendo impossibile l’affitto «ordinario» di case. Giovani coppie e studenti fuori sede, in primis. Certo, sarà anche over, ma il turismo sta trasformandosi per Palazzo San Giacomo in voce essenziale per le casse comunali: la somma della tassa di imbarco da 2 euro a passeggero e quella di soggiorno elevata al massimo possibile per tutto il 2025 per effetto dell’anno giubilare, valgono circa 42à-43 milioni per le casse comunali. E dalla tassa di soggiorno, per esempio, è stato possibile prelevare i fondi con cui sono stati sterilizzati gli aumenti Tari lo scorso anno. Cosa che i napoletani virtuosi sperano possa accadere anche stavolta.

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

31 gennaio 2025

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

Source link