HBSC 2022: i risultati dell’indagine nella PA di Trento
Lo studio HBSC (Health Behaviour in School-aged Children – Comportamenti
collegati alla salute in ragazzi di età scolare) analizza in profondità lo
stato di salute degli adolescenti di 11, 13, 15 e dal 2022 anche di 17 anni
al fine di offrire una fonte attendibile a cui attingere per formulare
adeguate politiche di promozione della salute appunto in queste fasce di
età. HBSC, svolto su scala nazionale con una cadenza quadriennale, è uno
studio multicentrico internazionale realizzato con la collaborazione
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in ben 51 nazioni. L’Italia
ne fa parte dal 2002.
Nella Provincia Autonoma (PA) di Trento la numerosità campionaria presa
in esame è stata pari a 1200 soggetti per fascia di età; tale numerosità è
stata maggiorata del 5% per la fascia di età dei 13enni e del 15% per la
fascia di età dei 15enni e dei 17enni allo scopo di considerare la presenza
di eventuali alunni ripetenti. È stato analizzato un totale di 288 classi.
La raccolta dei dati è avvenuta tramite due questionari: uno rivolto agli
studenti, l’altro al dirigente scolastico.
Rispetto al contesto familiare nella PA di Trento prevale ancora la
famiglia a struttura tradizionale, composta per l’83% da una madre e un
padre, con almeno un fratello o una sorella (86%). Le condizioni economiche
delle famiglie valutate in base all’indicatore FAS (Family Affluence Scale,
scala di agiatezza/ricchezza familiare) sono sovrapponibili a quelle del
2018 e si collocano in una fascia medio alta (55% medio, 27% alto).
Per quanto concerne le abitudini alimentari e lo stato nutrizionale, come
rilevato nella precedente indagine, due ragazzi/e su tre fanno sempre
colazione durante i giorni di scuola, abitudine meno frequente all’aumentare
dell’età. Il 35% dei ragazzi/e consuma regolarmente la frutta (almeno una
volta al giorno) e il 46% la verdura, in entrambi i casi più le ragazze dei
ragazzi. Rispetto alla precedente rilevazione il consumo di verdura è
stabile, diminuisce però quello di frutta (41% nel 2018); entrambi restano
lontani dai valori raccomandati. Inoltre, si conferma il dato del 2018 di un
elevato numero di ragazzi/e che consumano pressoché quotidianamente dolci
(43%; 44% nel 2018) e che assumono bevande zuccherate quasi tutti i giorni
(15%; 16% nel 2018). Anche il consumo di snack salati si conferma diffuso:
il 31% dei ragazzi/e ne fa un consumo regolare (29% nel 2018). Per quanto
riguarda lo stato ponderale nella PA di Trento la prevalenza di sovrappeso e
obesità, pari al 13%, rimane stabile rispetto alle rilevazioni precedenti,
con percentuali di ragazzi in eccesso ponderale più alte delle ragazze (17%
vs 9%). Le abitudini alimentari mostrano decise differenze sulla base del
FAS famigliare, infatti i ragazzi e le ragazze provenienti da famiglie con
FAS più basso consumano meno frutta e verdura e sono più esposti a
sovrappeso e obesità. Infine, permane la tendenza più marcatamente femminile
a vedere in modo scorretto il proprio corpo eccessivamente grasso (tra le
ragazze che si sentono grasse il 78% è normopeso; tra i ragazzi il 48%),
percezione più marcata al crescere dell’età.
Dall’inchiesta emerge inoltre che rispetto allo sport e al tempo
libero solo il 10% dei ragazzi raggiunge almeno 60 minuti al giorno di
attività fisica, come raccomandato dalle linee guida dell’OMS, percentuale
stabile ormai da anni (10% 2018; 13% 2014). I maschi praticano più attività
fisica delle femmine (22% vs 11%) e la pratica di attività fisica tende
inoltre a ridursi con l’aumentare dell’età. Infatti, una quota non
trascurabile di giovani, in crescendo con l’aumentare dell’età (5% a 11
anni, 7% a 13 anni e 11% a 15 anni), riferisce di non svolgere mai alcun
tipo di attività fisica con una percentuale quasi doppia nelle ragazze
rispetto ai ragazzi (9% contro 5%). Inoltre, i dati mostrano diffusi
comportamenti sedentari negli adolescenti, con il 64% dei ragazzi/e che
trascorre davanti agli schermi almeno 2 ore giornaliere (il 16% anche 5 ore
o più). Infine, gli adolescenti provenienti da famiglie con FAS più basso
risultano meno attivi e più sedentari.
Passando poi ad analizzare l’ambiente scolastico dall’indagine emerge la
percezione da parte di quasi la metà dei Dirigenti Scolastici di una
necessità di restauro della scuola. Gli atti di bullismo subiti e agiti sono
relativamente poco frequenti e si riducono al crescere dell’età (bullismo
subìto almeno una volta: 25% 11enni vs 8% 15enni; bullismo agito almeno una
volta: 21% 11enni vs 10% 15enni). Queste percentuali si riducono
ulteriormente se si considera il cyberbullismo: indipendentemente dall’età
circa il 10% dei ragazzi/e ha subito e praticato azioni di cyberbullismo. La
maggior parte delle scuole ha linee guida scritte per l’uso consapevole dei
social, la netiquette e il contrasto al bullismo e alla violenza. La
presenza di linee guida non scritte riguarda invece la maggior parte delle
scuole rispetto alla promozione alla salute (sana alimentazione, pratica
dell’attività fisica e educazione sessuale). Inoltre, rispetto al 2018,
indipendentemente dall’età dei ragazzi/e, la qualità del rapporto con gli
insegnanti appare peggiorata, mentre i rapporti dei ragazzi/e con i propri
pari e compagni di classe sono sicuramente buoni, maggiormente per i maschi
rispetto alle femmine.
Analizzando le varie tipologie di dipendenza nei ragazzi di 15 anni si
nota che i comportamenti a rischio per la salute restano invariati rispetto
alle rilevazioni precedenti. Infatti, a 15 anni il 21% dei ragazzi/e ha
fumato almeno un giorno negli ultimi 30 e il 14% ha usato la sigaretta
elettronica. Sempre negli ultimi 30 giorni il 52% dei 15enni ha bevuto
alcolici e il 10% ha sperimentato la cannabis. L’assenza di un trend in calo
pone la questione dell’efficacia delle strategie adottate per contrastare
queste abitudini. L’alcol risulta la sostanza più utilizzata dagli
adolescenti italiani, soprattutto tra i quindicenni, senza differenza di
genere. La percentuale di chi non ha mai bevuto, infatti, passa dall’87%
degli undicenni, al 65% dei tredicenni sino al 34% dei quindicenni. Rispetto
alla diffusione del gioco d’azzardo i risultati ci dicono che il 25% dei
giovani dichiara di aver scommesso/giocato denaro nel corso della vita, e
tra chi ha giocato il 9% ha mentito sulla cifra scommessa e il 4% ha sentito
il bisogno di scommettere più denaro.
La maggioranza dei ragazzi/e ha quotidiani contatti online con gli amici
stretti, comportamento più frequente al crescere dell’età dei ragazzi/e.
L’utilizzo di PC, tablet e cellulare per stare sui social network più di due
ore al giorno aumenta notevolmente con l’aumentare dell’età (14% a 11 anni;
39% a 15 anni), con una spiccata preferenza delle ragazze rispetto ai
coetanei che ne fanno un uso problematico in percentuale maggiore rispetto
ai coetanei maschi (14% vs 8%). I ragazzi, invece, giocano più
frequentemente delle ragazze ai videogiochi e tra essi è più alta la
percentuale di chi gioca in maniera problematica (22% vs 14% delle ragazze).
L’uso problematico di social e videogiochi non dipende dalla disponibilità
economica della famiglia, a differenza dei contatti online quotidiani: si
osservano percentuali maggiori di ragazzi/e con contatti online quotidiani
tra le famiglie con più elevata disponibilità economica.
Il sondaggio ha indagato anche intorno alla salute e al
benessere evidenziando che nove ragazzi/e su dieci definisce la propria
salute “buona o eccellente”, dato che diminuisce al crescere dell’età. Le
ragazze in generale tendono a percepire la propria salute in maniera meno
positiva rispetto ai ragazzi. Analogamente, il livello di soddisfazione per
la propria vita è elevato ma si abbassa all’aumentare dell’età, soprattutto
per le ragazze. Ogni giorno il 37% degli adolescenti trentini dichiara di
aver avuto sintomi a componente somatica oppure psicologica, più frequenti
al crescere dell’età e nelle ragazze con un maggior ricorso a farmaci.
Riguardo ai comportamenti sessuali, il 16% dei quindicenni dichiara di aver
avuto rapporti sessuali completi, senza alcuna differenza di genere. Tra i
metodi contraccettivi più utilizzati troviamo il profilattico (80%) seguito
dal coito interrotto (38%).
Analizzando poi l’impatto negativo che ha avuto nella vita delle famiglie
la pandemia da COVID-19 emerge che circa 4 adolescenti su 10 tra gli 11 e i
17 anni sono risultati positivi al COVID-19 e quasi 8 su dieci hanno avuto
una positività in famiglia, di cui il 14% è stato ospedalizzato. Per quanto
riguarda le conseguenze della pandemia sulla salute e il benessere si
evidenzia che ha avuto un impatto negativo in particolare sull’attività
fisica e la salute mentale (maggiormente nelle femmine). Alla domanda
“Impatto del COVID-19 nella tua vita nel suo insieme” è stato risposto
molto/abbastanza negativo soprattutto dai ragazzi più grandi (40%) rispetto
ai più piccoli (31%) con una prevalenza maggiore nelle femmine (37%)
rispetto ai maschi (31%). Infine, emerge come il periodo pandemico abbia
avuto un forte impatto sulle aspettative per il futuro degli adolescenti,
soprattutto nei ragazzi più grandi.
Un capitolo a parte è rappresentato infine dai 17enni. Di seguito alcuni
dei dati più significativi. Dai quesiti inerenti alla struttura familiare è
emerso che nell’82% dei casi i ragazzi vivono con i genitori e circa la metà
del campione (54%) ha un solo fratello o sorella (82%) e circa uno su cinque
è figlio/a unico (18%). Analizzando lo status socio-economico quasi una
famiglia su cinque si colloca nella fascia di “bassa possibilità di consumo”
(19%), mentre il 22% nella fascia di “alta possibilità di consumo”. Per
quanto riguarda le abitudini alimentari più della metà dei ragazzi afferma
di fare colazione ogni giorno prima di andare a scuola (58%). I valori di
consumo di frutta e verdura sono lontani dalle raccomandazioni
internazionali. Infatti, per quanto riguarda il consumo di frutta più di una
volta al giorno è emerso un valore del 17%, mentre rispetto alla verdura del
29%, con un consumo maggiore nelle ragazze. La maggior parte dei ragazzi
risulta essere normopeso con una percentuale del 79,5%. La maggior parte dei
17enni risulta essere normopeso, mentre quelli in eccesso ponderale sono il
12%. L’attività fisica è inferiore a quella raccomandata dall’OMS, solo il
12% svolge attività fisica quasi tutti i giorni e più della metà dei
diciassettenni dichiara di stare sui social network per più di 2 ore al
giorno, le femmine in misura maggiore dei maschi (72% vs 53%). Riguardo al
bullismo e al cyberbullismo si evidenzia che la maggior parte dei ragazzi, a
prescindere dal genere, non ha mai subito o partecipato ad azioni di questo
tipo. Inoltre, il 30% dei 17enni ha dichiarato di fumare e l’86% ha
sperimentato l’alcol nella vita, il 77% dei quali lo assume con una certa
regolarità. Otto ragazzi su dieci percepiscono la propria salute “buona o
eccellente” e il 76% dei 17enni giudica positivamente la propria vita, con
un’evidente differenza di genere: le 17enni sono meno soddisfatte della
propria vita rispetto ai ragazzi (29% vs 17% dei ragazzi).
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