Sanremo, classiche e Tour: Milan e la ricerca della velocità

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«Abbiamo fatto molti sviluppi con Santini per quanto riguarda i body da gara – dice Milan – e i copriscarpe che io utilizzo sempre. L’anno scorso è arrivata la nuova bici, quindi il livello di aerodinamica è stato incrementato molto. Poi ti rendi conto che fai tutti gli studi e ti ritrovi con uno di un metro e 94 sopra alla bicicletta, che per quanto provi a stare il più basso possibile, insomma…».

L’atmosfera è rilassata, si ride e finalmente si parla italiano dopo le altre interviste in inglese. Il media day della Lid-Trek volge al temine, ma parlare con Milan dei suoi progressi e dei suoi impegni è un viaggio molto interessante. E’ la prima vigilia di una stagione senza gare in pista: questo significa più tempo a disposizione per lavorare su strada. La squadra lo ha annunciato nel gruppo del Tour de France, dove andrà senza l’angelo custode Pedersen. Il ragionamento prosegue in un misto fra tecnica e ambizioni personali.

Il programma 2025 di Milan prevede il debutto al Tour, ma prima le classiche del Nord
Il programma 2025 di Milan prevede il debutto al Tour, ma prima le classiche del Nord
Si è parlato molto del tuo muoverti troppo nelle volate…

Si punta sempre a migliorare per diventare il numero uno e anche la squadra ce l’ha bene in mente. Per cui negli allenamenti stiamo puntando tanto anche al modo in cui sprintare, senza tutti quei movimenti della testa. Cercando di essere più aerodinamici possibili, spostandomi magari un po’ più avanti con la testa e col corpo. Sono tutti movimenti che, messi insieme, alla fine daranno i loro frutti. Stiamo lavorando molto anche per quanto riguarda la forza, l’esplosività e tutto l’insieme di cui si compone lo sprint. E anche per le salite…

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Per difendersi dagli attacchi?

Bisogna tenere duro anche sulle salite per arrivare allo sprint. Si lavora a 360 gradi per migliorare globalmente e cercare poi di essere i migliori. E si sta lavorando anche sui rapporti. Stiamo ancora usando il 54, ma stiamo inserendo il 56.

Al Giro 2024, Milan ha vinto tre tappe (qui la terza a Cento) e fatto quattro secondi posti
Al Giro 2024, Milan ha vinto tre tappe (qui la terza a Cento) e fatto quattro secondi posti
Sembri bello rilassato, che inverno è stato finora?

Sto bene, è stato un bell’inverno a partire da dicembre, con un bel training camp. Ho passato delle belle vacanze di Natale a casa con la mia famiglia, che va bene prima di iniziare una stagione così lunga. E adesso siamo di nuovo qua a preparare il debutto per cui manca ormai poco. Le sensazioni sono buone, diciamo che sono gasato. Sinceramente ho voglia di correre, la competizione mi manca e il Tour sarà una nuova sfida, un nuovo mettersi in gioco e provare.

Che fascino ha su di te il Tour de France, che per alcuni è il centro del mondo e per altri una corsa come le altre?

Sicuramente per me tutte le gare sono importanti. Ovviamente il Tour ha il suo fascino, ma per me è sullo stesso piano delle altre. E’ importante iniziare bene a una Valenciana, come arrivare nella miglior forma possibile al Tour de France. Certo è una gara che non ho mai disputato prima, in un periodo in cui non ho mai corso, quindi il punto di domanda c’è. Per me sarà quasi tutto nuovo, metterò il massimo impegno nel prepararmi, come faccio per tutte le altre gare.

Fra i lavori su cui si sta applicando Milan, c’è anche la compostezza in volata, cercando l’aerodinamicità
Fra i lavori su cui si sta applicando Milan, c’è anche la compostezza in volata, cercando l’aerodinamicità
Vai in Francia con un obiettivo preciso?

Sicuramente dal primo giorno avremo delle tappe favorevoli, con la maglia gialla subito in palio, quindi sarà molto importante farsi trovare pronti e uniti anche a livello di squadra. Lo prendo come tutte le altre gare, però la concentrazione sarà alta e anche la voglia di fare bene.

Il Tour è lontano, prima ci sono tante volate e tante classiche, giusto?

Inizierò alla Volta Valenciana, poi sarò al UAE Tour, Kuurne, Tirreno, Milano-Sanremo, De Panne, Gand-Wevelgem, Waregem e Roubaix. Poi avrò un periodo di recupero e andrò in altura a Sierra Nevada. Si dice che non faccia bene ai velocisti, ma io ci sono stato diverse volte e mi sono sempre trovato bene. Staremo su una ventina di giorni, poi ci saranno Delfinato e Tour, con il campionato italiano nel mezzo. Si dovrebbe correre a Gorizia, non sarebbe male andare in Francia con quella maglia addosso.

Con la sua fuga alla Gand del 2024, Milan ha propiziato la vittoria allo sprint di Mads Pedersen contro Van der Poel
Con la sua fuga alla Gand del 2024, Milan ha propiziato la vittoria allo sprint di Mads Pedersen contro Van der Poel
Quale delle classiche di primavera vedi più alla tua portata?

Volendo restare con i piedi per terra, penso la Gand: per il momento è quella più mi si addice. Poi magari metterei la Milano-Sanremo. E anche qui c’è un punto di domanda per come andrà nel finale. Si sa, ci vuole anche un po’ di fortuna…

Anche Ganna salta il Fiandre, c’è un motivo preciso per la tua scelta?

L’ho fatto negli anni scorsi e per me è stato bello, perché sono riuscito ad aiutare la squadra e mi è piaciuto esserci. Non sarebbe male rifarlo, anche perché in un futuro resta una corsa che mi piacerebbe vincere. Però so anche che non va bene iniziare ad accavallare tante classiche, si rischia di farle tutte e non portarne a casa nessuna. Meglio selezionarle, avendo davanti un obiettivo bello chiaro.

Jonathan Milan è nato a Tolmezzo (Udine) il 1° ottobre 2000 ed è pro’ dal 2021. E’ alto 1,94 e pesa 84 chili
Jonathan Milan è nato a Tolmezzo (Udine) il 1° ottobre 2000 ed è pro’ dal 2021. E’ alto 1,94 e pesa 84 chili
Sempre restando in ambito classiche, la Sanremo del 2024 non è andata come avresti voluto. Ora tutti pensano a uno show di Pogacar, sei d’accordo anche tu?

L’anno scorso l’indicazione era di arrivare sotto al Poggio e per me il fatto di aver passato la Cipressa e di essere rientrato per dare una mano prima del Poggio è stato un piccolo step in avanti. Quest’anno farò ancora quel che mi diranno, ma il mio obiettivo è cercare di salvare le energie per arrivare il più fresco possibile sotto al Poggio per cercare di tenere un eventuale attacco di Pogacar e di altri rivali. È un grandissimo punto di domanda, perché lui è il grande uomo da battere. Però c’è anche Pippo (Ganna, ndr). Lui ci punta e abbiamo visto che negli scorsi anni era sempre lì e per me ci sarà anche quest’anno.

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Alla Sanremo ci sarà Pedersen, che però non sarà con te al Tour: ti sarebbe piaciuto averlo accanto?

La squadra ha preso la decisione di dividerci e forse per Mads non sarebbe stato bello dover andare al Tour per aiutare me. Penso che sia talmente forte, da ambire a momenti tutti suoi per preparare le corse cui punta. Se lo avessero portato per me al Tour sarei stato felicissimo, però guardandola da un altro punto di vista, non so se per lui sarebbe stato il massimo.

Oro e record del mondo nell’inseguimento individuale ai mondiali 2024 di Ballerup: un sogno inseguito a lungo
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Strada, pista, mondiali e Olimpiadi: abbiamo visto tutto il tuo potenziale?

Oddio, spero di no, sinceramente. Si cerca sempre di migliorarsi, per cui pur non correndo le gare in pista ho in programma di fare qualche ritiro perché comunque per un corridore come me è utile coltivare quel tipo di lavoro, per la potenza e la frequenza di pedalata. Però dopo alcuni anni di doppio impegno, per le prossime due stagioni mi concentrerà più sulla strada e cercherò di fare un altro salto di qualità per quanto riguarda le classiche e il Tour de France.

E’ stato importante chiudere il 2024 con il record del mondo dell’inseguimento e la maglia iridata?

Molto, perché era un obiettivo che avevo da tempo. Ho sempre sognato di vincere una maglia iridata, anche se prima del mondiale ho avuto un momento difficile. Ero uscito dall’europeo con una condizione molto buona, però mi sono ammalato e ho fatto due settimane fermo. Sono tornato ad allenarmi bene solo una settimana prima del mondiale, quindi per me è stata una sfida in tutti i sensi ed è stato importante chiudere così la stagione. Il record del mondo è stata la ciliegina sulla torta.





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