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Il sostegno al reddito per lavoratori agricoli è una prestazione economica erogata dall’INPS ai lavoratori agricoli dipendenti che perdono involontariamente il lavoro.
Requisiti
Per accedere al sostegno al reddito è necessario soddisfare i seguenti requisiti:
Essere un lavoratore agricolo dipendente: la prestazione è riservata ai lavoratori agricoli che sono alle dipendenze di un datore di lavoro agricolo e che sono iscritti alla Gestione Separata dei lavoratori autonomi agricoli (GSLAA) dell’INPS.
Essere in stato di disoccupazione involontaria: la prestazione spetta ai lavoratori che hanno perso il lavoro per licenziamento, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale del rapporto di lavoro intervenuta per giustificato motivo oggettivo.
Avere un’anzianità contributiva minima di 102 giornate di lavoro effettivo nei 24 mesi precedenti la cessazione del rapporto di lavoro: l’anzianità contributiva si calcola sommando le giornate di lavoro effettivo, comprensive di ferie e festività, che il lavoratore ha prestato in qualità di lavoratore agricolo dipendente.
Non essere titolare di pensione o di altra prestazione previdenziale o assistenziale di carattere sostitutivo del reddito da lavoro dipendente, in misura superiore a un terzo dell’indennità di disoccupazione agricola spettante: la prestazione non spetta ai lavoratori che già percepiscono una pensione o un’altra prestazione che sostituisce il reddito da lavoro dipendente.
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Importo
L’importo del sostegno al reddito è pari a 850 euro lordi mensili, ed è proporzionato all’orario del rapporto di lavoro cessato.
In particolare, l’importo del sostegno al reddito è calcolato in base alla seguente formula:
Importo = 850 * t / 100
dove:
t è la percentuale di orario lavorativo svolta dal lavoratore.
Ad esempio, un lavoratore che ha perso il lavoro come operaio agricolo a tempo determinato, con un orario di lavoro del 60%, ha diritto a un sostegno al reddito mensile di 510 euro lordi.
Durata
Il sostegno al reddito è erogato per un periodo massimo di 12 mesi, decorrenti dalla data di cessazione del rapporto di lavoro.
Domanda
La domanda di sostegno al reddito deve essere presentata entro e non oltre 60 giorni dal licenziamento al Centro per l’impiego del territorio, al quale il lavoratore deve recarsi munito di:
Documento di identità;
Codice fiscale;
Lettera di licenziamento/dimissioni.
Cumulabilità
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Il sostegno al reddito è cumulabile, fino a concorrenza dell’importo, con l’assegno ordinario di invalidità eventualmente percepito.
Esempio
Un lavoratore agricolo dipendente che ha perso il lavoro il 1° marzo 2024, con un’anzianità contributiva di 120 giornate di lavoro effettivo nei 24 mesi precedenti la cessazione del rapporto di lavoro, ha diritto a un sostegno al reddito mensile di 850 euro lordi. Il sostegno al reddito sarà erogato per un periodo massimo di 12 mesi, ovvero fino al 28 febbraio 2025.
Note
Il sostegno al reddito per lavoratori agricoli è una misura di tutela sociale importante, che garantisce un sostegno economico ai lavoratori agricoli dipendenti che perdono involontariamente il lavoro. La misura è stata introdotta nel 2012, in sostituzione della Cassa Integrazione guadagni agricola (CIGA).
Il sostegno al reddito per lavoratori agricoli è una misura che ha avuto un impatto positivo sulla riduzione della povertà e della disoccupazione nel settore agricolo. Secondo i dati dell’INPS, nel 2022 la misura ha riguardato circa 100.000 lavoratori agricoli dipendenti.
Estensioni
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Il sostegno al reddito per lavoratori agricoli potrebbe essere ulteriormente esteso per migliorare la sua efficacia. In particolare, si potrebbe considerare l’ipotesi di:
Ridurre il requisito di anzianità contributiva: attualmente il requisito di anzianità contributiva è di 102 giornate di lavoro effettivo nei 24 mesi precedenti la cessazione del rapporto di lavoro. Riducendo questo requisito, si consentirebbe a un numero maggiore di lavoratori agricoli di accedere alla misura.
Aumentare l’importo del sostegno al reddito: l’importo attuale del sostegno al reddito, pari a 850 euro lordi mensili, è considerato insufficiente da molti lavoratori agricoli
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