Accedere al credito può essere indispensabile in caso di una spesa legata a un’emergenza oppure per realizzare un progetto professionale o familiare. Si pensi all’acquisto di una casa, di un’auto, oppure alle spese per un master o per l’avvio di un’attività come lavoratore autonomo.
Tuttavia, questa procedura oggi semplificata grazie ai finanziamenti online, diventa complicata per i soggetti che, per difficoltà economiche, si sono trovati a non riuscire a pagare una o più rate, una cambiale o un assegno.
In questo contesto si collocano i prestiti per protestasti, cattivi pagatori e segnalati al CRIF, con i quali anche chi è insolvente, ma presenta determinati requisiti reddituali, potrebbe ottenere un finanziamento. Di seguito scoprirai quali sono le soluzioni disponibili oggi per ottenere un prestito se rientri in questa categoria di soggetti.
Cosa sono i prestiti ai protestati e segnalati CRIF
I prestiti per protestati e cattivi pagatori rientrano tra i finanziamenti al consumo per persone che si trovano in una condizione in cui non sono presenti i requisiti creditizi di base.
Infatti, si rivolgono a chi ha subito un protesto o, per inadempienza nel pagamento degli addebiti della carta di credito o di una rata del mutuo, è stato segnalato al CRIF.
Questi soggetti, in teoria, non potrebbero richiedere un prestito dato che viene meno il requisito principale, ovvero la fiducia nel debitore, da parte dell’istituto finanziario, di vedersi restituire la somma concessa. Tuttavia, grazie alle particolari caratteristiche dei finanziamenti per protestati e cattivi pagatori, l’accesso al credito diventa possibile. Vediamo come.
Come funzionano i prestiti per protestati e cattivi pagatori
Un finanziamento è un rischio calcolato per un istituto di credito, dato che la banca otterrà un guadagno collegato agli interessi applicati sul denaro prestato, solo se esistono precisi requisiti.
Tali requisiti sono suddivisibili in tre categorie:
personali;
reddituali;
creditizi.
Quindi, dovrai essere maggiorenne, residente in Italia e possedere un reddito certo. Questo è dimostrabile attraverso una busta paga, il cedolino pensionistico e, per i lavoratori autonomi, il Modello Unico dei Redditi.
In altri casi, se sei in possesso di una rendita fissa come un contratto di affitto o un usufrutto, e la somma è congrua a pagare la rate del prestito, potrai utilizzarla come garanzia.
Infine, l’ultimo parametro da rispettare è quello dei requisiti creditizi. Ogni banca, prima di concederti un prestito, effettuerà una visura presso il CAI, Centrale Allarme Interbancaria della Banca d’Italia, il CRIF (Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria) e il CTC (Consorzio Tutela del Credito) per verificare la presenza di potresti o se sei segnalato come cattivo pagatore.
Quando si riceve un protesto?
Protesto assegno
Nel momento i cui firmi un assegno o una cambiale e all’incasso non adempi al loro pagamento per mancanza di disponibilità sul conto corrente, subirai il protesto. Questo termine definisce l’atto con cui il creditore attesta il mancato pagamento di un titolo di credito dovuto dal debitore.
La conseguenza sarà un’azione legale, ad esempio con la possibilità di ottenere il pignoramento del conto o di altri beni mobili e immobili del debitore.
Inoltre, il protesto verrà registrato al CAI (Centrale Allarme Interbancaria) della Banca d’Italia e nel Registro Protesti presente presso la Camera di Commercio competente, fino alla sua cancellazione. Questa avverrà in automatico dopo 5 anni, oppure entro i termini previsti di legge, successivamente al pagamento di quanto dovuto. Gli effetti vi saranno anche dal punto di vista creditizio, dato che una finanziaria e una banca non ti concederà un prestito veloce o uno online, ma saranno richieste delle garanzie aggiuntive.
Quando si viene segnalati al CRIF come cattivi pagatori?
Cos’è il CRIF
L’acronimo CRIF identifica la Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria, un database creato da una società privata in cui vengono inseriti una serie di informazioni che vanno a definire la tua cronistoria creditizia.
Infatti, al suo interno troverai tutte le tue attività che riguardano:
mutui e prestiti ottenuti;
finanziamenti rifiutati;
carte di credito;
pagamenti delle rate;
rateizzazioni nelle carte di credito revolving.
Quindi nel CRIF sono presenti sia il pagamento di una rata entro i termini previsti, sia un suo ritardo. Inoltre, verranno registrate le carte di credito in tuo possesso, o le richieste di finanziamento, oltre agli importi dei prestiti che hai a tuo carico.
Ogni banca o finanziaria, prima di concedere un prestito, effettuerà un controllo al CRIF per verificare la presenza di irregolarità segnalate. Inoltre, all’interno di questo database è stato creato l’elenco dei cattivi pagatori in cui sono inseriti i nominativi dei soggetti inadempienti al pagamento di una o più rate.
Differenze tra segnalazione al CRIF e al CTC
Ai fini di completezza, in caso di inadempienza nei pagamenti, di prestiti, mutui o addebiti di una carta di credito, in alcuni casi, il tuo nome verrà inserito anche nel CTC, Consorzio per la Tutela del Credito, un database simile a quello del CRIF.
Tuttavia, rispetto a quest’ultimo non è una società commerciale, ma è un consorzio che non ha scopo di lucro. Tra le banche che vi aderiscono vi sono Intesa Sanpaolo, Monte dei Paschi di Siena (MPS), Credito Emiliano, Deutsche Bank, FCA Bank e UniCredit. Invece, tra gli istituti finanziari che vi fanno parte puoi trovare società come Compass, Agos Ducato e Findomestic.
Come richiedere un prestito per protestati e cattivi pagatori
Come richiedere un prestito per protestati
La presenza di protesti o l’iscrizione al CRIF come cattivo pagatore, mina il concetto di fiducia della banca nei confronti di chi necessità di una somma di denaro, rendendo la procedura di richiesta di un prestito più complessa.
Tuttavia, avrai comunque la possibilità di accedere al credito, anche in deroga al requisito creditizio, se dimostri di possedere una capacità reddituale tale da ricoprire la rata. In alcuni casi, oltre alla presenza di un reddito certo, potranno essere richieste anche delle garanze maggiori, come la firma di un fideiussore, oppure l’accessione di un’ipoteca su un immobile.
Prima di andare a vedere quali sono le soluzioni previste, è importante precisare che non tutti gli istituti di credito prevedono questa forma di prestito. Quindi, prima di richiedere un finanziamento, è utile effettuare un controllo al CRIF e alla Banca d’Italia, un’operazione gratuita se sei una persona fisica.
In caso di presenza di un protesto o di iscrizione nell’elenco dei cattivi pagatori, dovrai valutare solo quelle finanziarie e le banche che ti offrono le seguenti tipologie di finanziamento:
quinto dello stipendio;
prestito delega;
prestito cambializzato;
prestito fideiussorio;
lending crowdfunding;
prestito in azienda.
Cessione del quinto dello stipendio
Se possiedi una busta paga o un cedolino pensionistico, puoi richiedere la cessione del quinto dello stipendio o della pensione. Rientra tra le categorie di prestiti personali non finalizzati, dato che otterrai una somma di denaro che potrai spendere per qualunque progetto o attività.
La sua caratteristica è quella di garantire il pagamento delle rate alla finanziaria o alla banca. Per questo rientra tra le soluzioni per ottenere un prestito per protestati e cattivi pagatori.
Infatti, come suggerisce il nome, andrai a sottoscrivere una cessione del tuo stipendio o della tua pensione, per un importo pari al massimo di un quinto del valore netto. Ciò significa che la rata verrà pagata direttamente dal datore di lavoro o dall’INPS all’istituto di credito, senza passare per il tuo conto corrente.
In questo modo, anche se hai subito un pignoramento per un protesto, oppure sei registrato nei cattivi pagatori, sarà garantito il versamento di quanto dovuto. Inoltre, quasi sempre questa forma di prestito richiede la sottoscrizione di una polizza per perdita del lavoro o di decesso del sottoscrittore, che si attiverà in caso di impossibilità di quest’ultimo al pagamento del debito.
Infine, in alcuni casi è necessaria un’anzianità lavorativa dai 2 ai 5 anni, in modo da maturare il TFR a favore del lavoratore da parte dell’azienda, un’ulteriore garanzia in caso di mancato adempimento degli accordi contrattuali.
Prestito delega
Un sistema che riprende le caratteristiche della cessione del quinto, per questo spesso viene conosciuto come doppio quinto, è quello del prestito delega. La procedura prevede la sottoscrizione di una delega a favore del datore di lavoro, il quale si impegnerà al versamento di quanto dovuto alla finanziaria.
Tra i principali vantaggi vi è la rapidità di istruttoria rispetto alla cessione del quinto. Tuttavia, vi sono anche alcuni elementi sfavorevoli:
il datore di lavoro non è obbligato ad accettare la delega e quindi non è detto che otterrai il prestito;
può essere sottoscritto solo se sono presenti delle convenzioni tra l’azienda per cui lavori e l’istituto di credito;
si può richiedere solo se hai uno stipendio, mentre non è ammesso in caso di pensione;
le rate prevedono un importo maggiore rispetto a quello della cessione del quinto.
Finanziamenti autonomi per protestati: prestito cambializzato
Prestiti per protestai autonomi
Se non possiedi un contratto di lavoro o la pensione, ad esempio come lavoratore autonomo, ma rientri tra i cattivi pagatori, l’alternativa alla cessione del quinto è il prestito cambializzato.
In questo caso, ti verrà richiesto di sottoscrivere una cambiale, un titolo al portatore in base al quale si identifica il diritto del creditore a ottenere la somma di denaro indicata al suo interno. Potranno essere sottoscritte più cambiali in base al numero di rate, oppure una sola di un importo complessivo a garanzia del debito.
Tuttavia, questa forma di finanziamento prevede alcune criticità:
non sempre viene adottato da tutte le banche;
non si applica se sei protestato, dato che la presenza nel Registro Protestati implica l’impossibilità di emissione di un assegno o di una cambiale;
prevede dei costi elevati, data la presenza del bollo su ogni cambiale;
possono essere richieste delle garanzie accessorie personali, come la presenza di beni immobili.
Se sei interessato a questa tipologia di prestito e alle banche o agli istituti finanziari che lo prevedono, leggi la nostra guida sui prestiti cambializzati
Prestito per protestati senza busta paga: finanziamento fideiussorio
Tra i prestiti per protestati e cattivi pagatori richiedibili senza una busta paga vi è il finanziamento fideiussorio. Potrai accedere al credito previa presenza di un garante, definito anche fideiussore, ovvero di un soggetto che si impegnerà al versamento di quanto dovuto, in caso di tuo inadempimento.
Potrà essere il coniuge, un parente o un soggetto terzo. Tuttavia, per svolgere la funzione di garante, sono richiesti specifici requisiti. Infatti, il fideiussore dovrà avere un reddito certo, dimostrabile con una busta paga o una pensione. Inoltre, si richiede una cronistoria creditizia immacolata. Quindi, non deve aver subito protesti, negli ultimi 5 anni, o essere inserito nell’elenco dei cattivi pagatori.
Prestiti per cattivi pagatori senza garante: social lending
Social lending prestiti per protestati
La digitalizzazione e Internet hanno permesso di semplificare l’accesso al credito. Oltre a rendere dirette le richieste, velocizzando i processi di istruttoria attraverso i finanziamenti online, si è dato impulso al settore dei prestiti tra privati.
Conosciuti anche come social lending, si basano sul sistema peer to peer (P2P), ovvero la possibilità di un contatto diretto tra un creditore che vuole investire, prestando denaro, e un debitore che necessita di liquidità.
Ciò è possibile attraverso apposite piattaforme che hanno la funzione di luogo virtuale in cui prevedere l’incontro tra richiedente e cedente. I vantaggi? Puoi ottenere somme variabili da un minimo di 500 euro fino anche a importi pari a 75.000€, con tassi di interesse ridotti e una procedura di istruttoria breve e quasi sempre senza costi.
Il Social lending offre oggi diverse opportunità per ottenere i prestiti per protestati o se sei un cattivo pagatore. Tuttavia, in alcuni casi, data la presenza di un rischio elevato, per completare la procedura potranno essere richieste anche altre garanzie reddituali.
Prestiti dell’azienda ai lavoratori
Infine, per concludere le tipologie di prestiti per protestati e soggetti segnalati al CRIF, anche se è tra le forme poco conosciute, in caso di protesto o di presenza nell’elenco cattivi pagatori, puoi richiedere un prestito direttamente all’azienda per cui lavori.
Il finanziamento verrà effettuato sugli emolumenti che dovrai ottenere al momento della cessazione del lavoro, il cosiddetto TFR (Trattamento di Fine Rapporto). È una sorta di anticipo su una somma che ti spetta in futuro.
Il vantaggio è di non prevedere l’applicazione di interessi, presenti invece per un finanziamento bancario. Inoltre, sarà possibile utilizzare il TFR come garanzia per richiedere un prestito superiore a una finanziaria.
Tuttavia:
non tutte le aziende lo prevedono;
sarà necessario aver maturato un minimo di anni di anzianità lavorativa.
Prestiti per protestati, cattivi pagatori e segnalati al CRIF – Domande frequenti
Quali finanziare non guardano il CRIF?
Tutte le finanziarie e le banche al momento della richiesta di un prestito effettuano un controllo al CRIF, al CTC e alla Banca d’Italia per verificare l’eventuale presenza di protesti o iscrizione all’elenco cattivi pagatori.
Se hai subito un protesto o sei registrato al CRIF come cattivo pagatore hai diverse opportunità per richiedere un prestito: le troverai sul nostro sito