L’ISCRO, l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa, è un trattamento di integrazione salariale per i lavoratori autonomi inscritti alla Gestione separata dell’INPS.
La misura è stata introdotta in via sperimentale dalla Legge di Bilancio 2021, per il triennio 2021-2023. L’importo viene erogato una sola volta e per sei mensilità.
La domanda per l’ISCRO 2023 deve essere presentata entro il prossimo 31 ottobre, seguendo le istruzioni fornite dall’INPS.
ISCRO, cos’è e come funziona la cassa integrazione per gli autonomi
Fino al 31 ottobre prossimo i soggetti iscritti alla Gestione separata dell’INPS possono fare domanda per l’ISCRO, l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa.
Si tratta della cassa integrazione per i lavoratori autonomi, introdotta dalla Legge di Bilancio 2021, in via sperimentale per il triennio 2021-2023.
Così come per gli scorsi anni, anche quest’anno si potrà presentare domanda, nel rispetto dei requisiti previsti.
A stabilire i beneficiari della prestazione, così come le condizioni per l’accesso è l’articolo 1, dal comma 386 al comma 400, della legge n. 178/2020
Le somme possono essere richieste una sola volta nel triennio e presentando domanda all’INPS.
Nel rispetto dei requisiti previsti, l’importo mensile verrà erogato per il periodo di 6 mesi.
ISCRO, requisiti e durata
Innanzitutto occorre precisare chi sono i soggetti beneficiari della prestazione.
A chiarirlo è la circolare numero 94 del 30 giugno 2021, che riepiloga i requisiti per l’accesso previsti dall’articolo 1, comma 388 della Legge di Bilancio 2021.
La misura è rivolta agli iscritti alla Gestione separata che esercitano per professione abituale attività di lavoro autonomo e che rispettano le seguenti condizioni:
non essere titolari di trattamento pensionistico diretto e non essere assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie;
non essere beneficiari di reddito di cittadinanza di cui al decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n. 26;
avere prodotto un reddito di lavoro autonomo, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, inferiore al 50 per cento della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei tre anni anteriori all’anno precedente alla presentazione della domanda;
avere dichiarato, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, un reddito non superiore a 8.145 euro, annualmente rivalutato sulla base della variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati rispetto all’anno precedente;
essere in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria;
essere titolari di partita IVA attiva da almeno quattro anni, alla data di presentazione della domanda, per l’attività che ha dato titolo all’iscrizione alla gestione previdenziale in corso.
La durata dell’indennità ISCRO è di 6 mesi e può essere fruita una sola volta nel triennio 2020-2023, di conseguenza chi ne ha già beneficiato negli anni passati non può riceverla nuovamente.
ISCRO, come si calcola l’importo
L’indennità ISCRO è pari al 25 per cento della metà dell’ultimo reddito da lavoro autonomo certificato dall’Agenzia delle Entrate e, come già chiarito, ha una durata di 6 mesi.
Il contributo spetta a decorrere dal primo giorno successivo alla data di presentazione della domanda e “non comporta accredito di contribuzione figurativa.”
Come stabilito dal comma 391 dell’articolo 1 della Legge di Bilancio 2021, in linea generale l’importo dell’indennità non può essere superiore ad 800 euro mensili, né inferiore a 250 euro mensili.
Per chiarire ulteriormente il calcolo dell’ISCRO è opportuno partire da un esempio.
Ipotizziamo che la domanda venga presentata nel 2023 e che il reddito dell’anno antecedente alla domanda, il 2022, sia pari a 6.000 euro.
Ipotizziamo inoltre che i redditi del triennio siano quelli riportati nella tabella riassuntiva.
Anno di riferimento Reddito percepito
2020 16.000 euro
2019 14.000 euro
2016 15.000 euro
Per prima cosa occorre calcolare la somma dei redditi percepiti nel triennio precedente alla domanda, nel caso in questione l’importo è di 45.000 euro.
Si dovrà poi calcolare la media dei redditi, dividendo l’importo per 3 (il numero di anni). La media dei redditi è 15.000 euro.
A questo punto bisognerà calcolare la metà di tale importo, ovvero 7.500 euro.
Il reddito di 6.000 euro percepito nell’anno 2022 è inferiore alla metà del reddito medio, il soggetto ha quindi diritto all’indennità ISCRO.
Nello specifico, la metà del reddito 2022 è 3.000 euro e il 25 per cento è pari a 750 euro.
ISCRO 2023, come presentare la domanda INPS
Passiamo ora alle istruzioni da seguire per presentare la domanda. Innanzitutto, come stabilito dall’articolo 1, comma 389 della Legge di Bilancio 2021, la domanda deve essere presentata dal lavoratore all’INPS entro il 31 ottobre di ciascun anno.
Per la domanda relativa al 2023 si deve fare riferimento alle indicazioni fornite dallo stesso istituto con il messaggio numero 1636 dello scorso 5 maggio.
Dal momento che si potrà ricevere l’indennità ISCRO una sola volta nel triennio, chi ha già ottenuto le somme negli anni precedenti non potrà riceverle quest’anno.
Le relative richieste saranno quindi rifiutate da parte dell’INPS, qualora presentate.
Nel caso in cui i soggetti abbiano visto la domanda respinta o la prestazione revocata dall’origine, gli stessi potranno inviare nuovamente la richiesta, per l’anno 2023.
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